ravioli di carnevale

Buongiorno e buon martedì! Siamo in pieno Carnevale ed ho pensato di proporvi delle ricette che amo particolarmente.

Questa in particolare piace alla mia mamma ed a papà, l’ho preparata per loro ed ho approfittato per fotografarla e postarla per voi.

Io le chiamo crestine di carnevale, ma in effetti sono più dei ravioli di carnevale ripieni di ricotta e cioccolato cotti in forno. Buoni buoni ma semplici.

Vi do gli ingredienti: ne verranno tanti.

Per la pasta:

  • 500 gr di farina 00
  • 100 gr di zucchero semolato
  • 150 gr di burro
  • 2 uova
  • 1 bicchiere di latte
  • un pizzico di sale
  • 16 gr di lievito per dolci -una bustina

Per il ripieno:

  • 500 gr di ricotta di pecora asciutta
  • 250 gr di zucchero
  • 150 gr di cioccolato fondente in scaglie o gocce
  • 2 uova
  • cannella in polvere q.b.
  • un bicchierino di rum
  • Zucchero a velo q.b. o cioccolato fuso

Preparate la pasta impastando tutti gli ingredienti fino ad ottenere un panetto omogeneo e mettete a riposare in frigo.

preparare il ripieno di ricotta

Preparate il ripieno mescolando ricotta e zucchero -potete anche passarli al setaccio per ottenere una crema più liscia- aggiungete le uova, cannella a piacere ed il rum. Infine aggiungete il cioccolato e ponete il tutto in una sacca da pasticcere con foro largo abbastanza da far passare il cioccolato.

confezionate i ravioli

Stendete la pasta e ricavatene dei dischi o dei quadrati, ponetevi all’interno dei mucchietti di ripieno e ripiegate la pasta fino ad ottenere dei ravioli.

infornare i ravioli

Sigillate bene i bordi e infornate per circa 15/20 minuti a 180°.

Serviteli freddi cosparsi di abbondante gioioso zucchero a velo.

Un’idea super golosa: guarniteli con fili di cioccolato fuso…fate voi 😉

sfogliatine1

Una nuova idea di riciclo di ingredienti, crudi e cotti. Vi ho presentato il dolce di pane raffermo -un successone- ed ora vi do un’idea per recuperare i ritagli di pasta sfoglia…perchè in cucina non si butta via niente!

Avete preparato una sfogliata di pesce e pomodorini, dei cannoli di sfoglia con carne e verdure o una semplice quiche?

Usate i ritagli di sfoglia per confezionare queste golose sfogliatine alla cannella da servire dopocena con un caffè o per colazione con marmellata di mele ad esempio.

Vi occorerranno:

  • ritagli di pasta sfoglia
  • zucchero semolato o di canna
  • cannella in polvere
  • 1 tuorlo
  • 1 cucchiaio di latte

Innanzitutto NON IMPASTATE i ritagli! La pasta sfoglia non va reimpastata altrimenti non sfoglia più: il procedimento di lavorazione della sfoglia è fatto da pieghe e giri della pasta che viene stesa col mattarello sempre nella stessa direzione -mai impastata come la frolla, ad esempio- e che le permette di ‘sfogliare’. Se la reimpastate modificherete questa struttura a sfoglie e la pasta non crescerà più in modo corretto.

Perciò, così come li avete tagliati, così dovrete utilizzare i ritagli: stendeteli sulla spianatoia, cospargeteli di zucchero mescolato alla cannella a vostro piacere e rigirateli su se stessi, arrotolandoli o piegandoli.

sfogliatine2

Disponeteli sulla placca con carta forno, pennellate la superficie con il tuorlo battuto con il latte ed infornate a 200° fino a che saranno gonfie, croccanti e colorite. Se volete, potete spolverare la superficie con altro poco zucchero…et voilà!

abbotta pezziendi

Dei biscotti che sanno di casa, tradizione ed amore. Una ricetta tradizionale molisana che ho preso dal libro ” Molise – Radici e sapori” di Nadia Verdile, giornalista napoletana de “Il Mattino”, in cui raccoglie le ricette della sua famiglia, di origine molisana appunto, ed in particolare della sua cara amata zia Pallotta, la signora Angela.

Nadia la descrive con amore: morbida, tonda, accogliente, paziente…e ti fa sentire a casa.

I biscotti molisani che vi racconto venivano preparati per le feste, soprattutto dopo i digiuni quaresimali…nei tempi in cui tutto era più bello e più desiderato, atteso.

L’intenzione era proprio quella di “abbottare” lo stomaco, troppo spesso vuoto, con una montagna di biscotti.

Semplici, profumati di limone, fragranti.

Passiamo agli ingredienti:

  • 300 gr di farina
  • 100 gr di zucchero
  • 2 uova
  • 1 limone
  • 100 gr di burro
  • 1 bustina di lievito
  • zucchero a velo q.b.

Fate la classica fontana con la farina, aggiungetevi al centro burro, zucchero, uova, lievito e succo e scorza del limone. Impastare bene benino e lasciare riposare sotto uno strofinaccio per 40 minuti, al fresco.

Qui poi si consiglia di stendere l’impasto con il mattarello e con delle formine formare i biscotti e cuocerli sulla placca del forno, coperta di carta forno.

Per dar loro un aspetto più rustico io ho formato dei cilindri di pasta e li ho tagliati a tronchetti.

Cuocete a 180° per 10\15 minuti.

Una volta freddi cospargete di zucchero a velo e “abbottatevi”! 😉

Grazie a Nadia, a me tanto cara, per avermi concesso l’uso della ricetta: un onore ed un piacere scrivere della morbida zia.

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Buonissimi i baci di dama! Da impazzire! Vi posto la ricetta del Maestro Maurizio Santin e vi invito a farne tantissimi perchè sono irresistibili!!!

Io ho sperimentato la versione black, in onore del black Chef 😉 con cioccolato bianco per farcitura. Voi scegliete la versione che più vi piace.

Gli ingredienti:

  • 90 gr di burro morbido
  • 100 gr di zucchero semolato
  • 110 gr di farina
  • 1\2 bacca di vaniglia pura
  • 60 gr di farina di mandorle
  • 40 gr di farina di nocciole
  • cioccolato fuso q.b.
  • per la variante al cacao sostituire 10g di farina con pari peso di cacao amaro.

La preparazione è decisamente veloce e semplice, ciò che più vi prenderà tempo sarà il riposo in frigo, necessario.

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In una ciotola raccogliete tutti gli ingredienti ed amalgamate bene impastando. Se preferite potete utilizzare l’impastatrice con l’accessorio a foglia o K.  A mano viene bene comunque e va trattata come una frolla. Se lo fate a mano, vi consiglio di mescolare bene insieme le polveri e poi intriderle bene col burro morbido ed impastare velocemente.

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Quando l’impasto sarà ben omogeneo, stendetelo un pò -col mattarello o anche solo con le mani- in modo che raffreddi prima rispetto alla classica “palla” e chiudetelo in un foglio di pellicola trasparente. Tenetelo in frigo fino a che si rassodi, almeno un paio di ore!

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Quindi preparate delle palline grandi come mezzo gheriglio di noce -io le appiattisco già sulla teglia, ottenendo delle mezze sfere– adagiandole su una teglia ricoperta di carta da forno. A questo punto lo chef passa direttamente alla cottura. Ma Lui, dall’alto della sua “Divinitudine”, conosce bene i tempi di lavorazione e come fare a non scaldare troppo l’impasto, noi siamo esseri umani ;-P

Perciò vi consiglio di mettere la teglia con le mezze sfere in frigo ancora per una ventina di minuti prima di infornare…questo perchè se avete lavorato troppo l’impasto scaldandolo rischiereste di avere dei frollini schiacciati e non delle mezze sfere cicciose.

Quindi: dopo aver freddato ulteriormente le mezze sfere, mettete in forno statico già caldo a 170° fino a colorazione. (circa 10 minuti, 1\4 d’ora)

Terminata la cottura, lasciate freddare i biscotti: fate attenzione ché appena sfornati sono molto friabili e fragili, quindi prima di staccarli dalla teglia fateli freddare un pò.

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Sciogliete il cioccolato, come sempre a bagnomaria, senza farlo venire in contatto con acqua nella maniera più assoluta.

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Appaiate i biscotti a due a due a seconda della grandezza e poi uniteli col cioccolato. Fate rassodare ed accompagnate ad un tè speziato e all’arancia o ad una tisana di frutta, tipo mora e ribes: l’acidulo dolciastro si sposa bene, a mio avviso.

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Ho sperimentato la ricetta anche per farne dei bastoncini da “pucciare” nella fonduta di cioccolato…da provare!!

 

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Il mio primo incontro con questi biscotti è avvenuto poco più di un anno fa nella gelateria Grom di Roma … amore a primo morso!

Si tratta di un biscotto frollino tradizionale piemontese che però non è menzionato nell’unico ricettario di cucina piemontese che ho.

Perciò l’ho cercato online per poterlo produrre ed ho trovato la ricetta del Maestro Montersino – piemontese doc – che vi ripropongo.

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Li prepariamo insieme?

Vi occorreranno:

  • 200 gr di farina 00
  • 200 gr di farina di mais fioretto
  • 200 gr di burro
  • 200 gr di maltitolo (sostituite con 150 gr di zucchero semolato)
  • 25 gr di tuorli – circa uno –
  • 60 gr di uova intere – 1 uovo grande
  • 3,75 gr di lievito – la punta di un cucchiaino
  • 1 baccello di vaniglia
  • 1 gr di sale

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Lasciate il burro a temperatura ambiente finchè si ammorbidisca e sbattetelo a crema con lo zucchero usando le fruste – o se avete una planetaria, usate l’utensile a foglia o k.

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Unite le uova ed i tuorli – pesare è sempre meglio, altrimenti regolatevi come vi ho indicato – unite anche la vaniglia o, in mancanza, scorza di arancia (come ho fatto io) o scorza di limone…vanillina MAI!

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Quindi unite le farine con il lievito e impastate bene. Io ho utilizzato una parte di farina bramata per polenta, che da al tutto una consistenza ancora più rustica.

Lasciate riposare in frigo per 2 ore almeno. Io vi consiglio di formare un panetto rettangolare e basso: raffredda prima della classica palla e vi agevola nello stenderlo dopo.

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Stendete il panetto allo spessore di 1\2 cm e coppate le forme che più vi piacciono: le classiche paste di meliga sono a forma di ciambella.

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Non vi consiglio di usare la sac a poche perchè è molto stancante data la consistenza dell’impasto…ma potete provare.

Infornate a 180°, forno ovviamente statico, fino a doratura.

Se proprio proprio volete esagerare, servitele con uno zabaione caldo al passito o al marsala. Felicità!

 

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Durante gli ultimi eventi e cene da me preparati, ho scoperto e riscoperto l’amore dei miei clienti per la mia sablèe. Viene sempre apprezzata e gustata. Perciò ve la ripropongo con una presentazione pensata ad hoc per le feste.

Non è voglia di barare ma un suggerimento per preparare un dolce fondamentalmente veloce nella preparazione ma di effetto e grande gusto… e poi quando c’è il cioccolato si va sul sicuro!

Quindi preparate la sablèe seguendo la mia ricetta (cliccate sul nome e si aprirà il link).

Tagliatela in losanghe ancora calda e lasciatela raffreddare.

Quindi preparate una salsa inglese con

  • 1/2 litro di latte,
  • 6 tuorli,
  • 130g di zucchero e
  • vaniglia pura se ne avete o scorza di arancia.

Riscaldate il  latte con la vaniglia o l’arancia in infusione. Mescolate i tuorli con lo zucchero senza montarli, unite il latte caldo a filo e cuocete su fuoco medio fino a che la crema velerà il cucchiaio. Non si addensa come una crema pasticcera normale quindi prestate attenzione a non farla bruciare.

Se non avete tempo o non volete preparare la crema inglese, potete servire il dolce con crema pasticcera o panna fresca montata con poco zucchero a velo.

Al momento di servire, staccate le losanghe dalla carta forno, ponete un paio di cucchiai di salsa sul piatto a specchio. Al di sopra della salsa  mettete due losanghe di sablèe per porzione e decorate con ribes freschi (che danno anche una giusta acidità al dessert) e spolverate con pochissimo zucchero a velo. Se non trovate i ribes potete utilizzare dei lamponi freschi o melagrana.

Buon anno a tutti di cuore!

Lo sapete che ho un debole per la pasticceria e sono anni e anni che seguo i “nostri” grandi maestri pasticceri italiani.
Vi ho già postato il Crumble di mele verdi del Maestro Black Maurizio Santin ed ora vi spiego come fare questi frollini che sono uno spettacolo, i preferiti della mia cara amica Lucia e di un altro, noto, amico – Fabio Brescia … te li rifaccio presto, giurin giurello – ma anche io li adoro.
Non sono semplicissimi come una normale frolla perchè c’è di mezzo il caramello! Se lo sapete fare, tanto meglio, sennò vi dovrete cimentare nella missione “sciogliere lo zucchero senza bruciarlo”!
Gli ingredienti per circa 70\80 frollini:
– 180 gr di zucchero di canna
– 50 gr di panna fresca (non vegetale!)
– 350 gr di burro
– 550 gr di farina 00

Facciamo il caramello. Non tutti hanno il tipico pentolino di rame, perciò io consiglio di utilizzare una padellina antiaderente e procedere così: scaldare il padellino a fuoco medio e spargere uno o due cucchiai di zucchero sul fondo. Aspettate che lo zucchero inizi a fondere, quindi spargetevi sopra altri due cucchiai di zucchero SENZA MAI MESCOLARE se non quando lo zucchero sia sciolto e, tra parentesi, mescolare non serve ma, anzi, favorisce la formazione di grumi durissimi quasi impossibili da sciogliere. Resistete alla tentazione di mescolare, quindi!
Continuate in questo modo finchè lo zucchero sia tutto sciolto.

Intanto scaldate un pò la panna senza farla bollire e, quando avrete ottenuto un bel caramello fluido, decuocete con la panna calda versandola tutta insieme.
ATTENZIONE! A contatto col caramello rovente, la panna bollirà immediatamente e si solleverà molto vapore, caldissimo: attenti alle mani, dunque!
Aspettate tre quattro secondi che si dissolva il vapore e mescolate molto bene panna e caramello.

Quindi con una frustina aggiungete il burro in fiocchetti facendolo assorbire perfettamente.
Fate freddare un pò ed aggiungete la farina, amalgamate e ponete in frigo per almeno mezz’ora, un’ora.
Formate dei rotolini, rigirateli nello zucchero di canna, se vi va, e tagliateli in fette spesse 1\2 cm.
Cuocete su una teglia rivestita con carta forno a 180° per 12-13 minuti
Un buon tè e…
Enjoy!

Vi sono avanzati gli albumi!!
In cucina però non si butta niente … di ciò che è commestibile!
Facciamo dei pasticcini, biscottini al cocco. E’ una ricetta che ho visto in giro sul web, riprende anche Martha Stewart e l’ho rivista un pò … simpatici. Mettetene un paio nella borsa del pranzo di vostro marito e tornerà a casa con un sorriso 🙂
Vi serviranno:
– 2 albumi
– 150 gr di cocco disidratato
– 100 gr di zucchero

Mescolate gli albumi allo zucchero. Non sbattete ma miscelate, e ponete sul fuoco a fiamma non bassa, di più! Fate sciogliere bene lo zucchero e gli albumi diventeranno ancora più collosi del normale.

A questo punto, sempre sul fuoco, aggiungete la farina di cocco e mescolate bene. Il composto non risulterà mai bello compatto, ma si accorperà parecchio.
Fate raffreddare un pò e lavoratelo con le mani. Schiacciate il composto nei pugni per farne delle palline o delle piramidi, dei tronchetti etc. Ponete sulla placca da forno, con carta forno, e cuocete in forno caldo, statico, a 150° per 15 minuti, circa. Doreranno un pò in superficie. Serviteli con zucchero a velo oppure con cioccolato fuso

Restiamo in zona: Paesi del Nord Europa, Germania, ma anche Paesi Anglosassoni ed Italia del Nord Nord…a cosa vi fanno pensare? 
A me vengono in mente i mercatini di Natale con dolci speziati, figure di legno intagliato, il rosso ed il verde … e poi vino caldo speziato … tanta neve … grandi ghirlande di abete e alberi addobbati … candele alle finestre … un camino acceso ed  un vassoio colmo di panpepato!!
E la foggia più tipica di questo “pane” è l’omino  che richiama la storia scritta da James E. Gunn, una filastrocca molto nota secondo cui l’Omino scappa dal forno non appena cotto gabbando la nonnina che l’aveva preparato e fuggi fuggi scampa a tantissimi “morsi” per foi finire pappato dalla volpe astuta e golosona. Negli ultimi anni poi, è stato ingaggiato nel cast di Shrek col nome di Zenzy (Gingy).
Ma il GingerBreadMan – Omino di pan di zenzero – è una delle tante forme che possiamo dare al nostro impasto … bastoncini, stelle, pupazzi di neve, alberi di Natale … fantasia, glassa e tanto amore.
Io adoro la ricetta del Maestro Luca Montersino e ve la consiglio e ripropongo.
– 720 gr di farina
– 360 gr di zucchero di canna (a me piace sia con quello integrale di canna, sia col Mascobado)
– 110 gr di zucchero semolato
– 360 gr di burro
– 90 gr di uova
– 25 gr di latte intero
– 10 gr di lievito
– 2 gr di sale
– 25 gr di zenzero
– 10 gr di cannella
Con questa dose otterrete un centinaio di omini piccini picciò 🙂
Ammorbidite un pò il burro e pesate bene tutti gli ingredienti.
Mescolate molto bene ed amalgamate il tutto. Impastate velocemente per ottenere un panetto omogeneo e liscio e ponetelo in frigo per almeno 20 minuti.
Stendelo col mattarello a circa 3-4 mm di spessore, usando poca farina, e ritagliate le formine scelte.
Disponete le formine su carta da forno ed infornate a 180° in forno statico per circa 20 minuti: controllate quando stanno per arrivare a doratura, saranno pronti.
Fateli raffreddare ed intanto preparate una Glassa Reale ben soda e inseritela in una tasca da pasticceria con bocchetta da scrittura piccola piccola.
 
Quando saranno del tutto freddi, donate loro gli occhi, il sorriso ed ibottoni: i GingerBreadMen sono molto legati ai loro bottoni!!
Se ne lasciate un piatto colmo la notte di Natale, anche il caro Vecchietto con la fluente barba bianca ne sarà lieto 🙂 Oh oh oh
Enjoy!

Che siate sposate o no, sicuramente avete avuto esperienza di matrimoni … e sapete perfettamente che la mattina del fatidico giorno la casa della sposa è un porto di mare: chi va e chi viene, chi bussa e chi entra, chi entra senza bussare, regali, fiori etc etc. Amici e parenti si fiondano in casa per vedere la bella sposina e congratularsi … ci vuole un buffet, un mini buffet di dolcini e dolcezze da offrire assieme a confetti e praline.
Vi posto un’idea, tema in rouge, per dei biscotti di forma augurale 🙂 mini wedding cakes biscotto da offrire ed esporre in bella vista: un pensierino carino per la vostra prossima amica che si avvia all’altare.
Preparate della Pasta Frolla e tagliate le forme decise … in questo caso mini wedding cakes, oppure abito da sposa, bouquet, un fiore, un simbolo del matrimonio … a voi la scelta.
Preparate anche la Glassa Reale e tingetela coi coloranti alimentari delle tinte che vi servono, seguendo, se lo conoscete, il tema scelto dagli sposi. La mia sposina in questione aveva scelto il rosso passione!!
Sotto con la preparazione allora.
Munite di sac a poche usa e getta, iniziate a contornare i biscotti in ogni parte. Fate un pezzetto per volta, dividendo bene le aree per colore.
Quindi passate a riempirle, in fretta prima che la glassa asciughi in modo che contorno ed interno siano uniformi.
Lasciate asciugare la glassatura di base. 
Passate quindi ad aggiungere i dettagli.
Fate asciugare anche in questo caso. Almeno un paio d’ore, perché ora passeremo ad aggiungere i dettagli in pasta da zucchero. Trovate la ricetta in Cupcakes per una bimba
Ritagliate le forme decise con l’aiuto di tagliapasta appositi per pasta di zucchero: per forme così piccole i tagliapasta sono muniti di uno stantuffo che permette la facile estrazione del pezzo ritagliato. Io ho scelto una foglia d’edera, simbolo del legame matrimoniale, ed una gerbera rossa, fiore presente negli addobbi.
Attaccate le decorazioni con una goccia di glassa.
Mettete i biscotti asciutti in una scatola avvolti in carta velina e fatene dono alla trepidante sposina 🙂
Evviva gli sposiiii!!!