pain d'epices

Buongiorno e Buone Feste di tutto cuore!

Sono stata un po’ assente ma mi faccio perdonare subito con una ricetta semplice e veloce, profumatissima e golosa, da servire a colazione in questi giorni di festa o all’ora del thè: il pain d’epices, una preparazione d’oltralpe che profuma di Natale!

Vi elenco subito gli ingredienti:

  •  225 gr di farina integrale
  • 2 uova
  • 180 gr di miele di acacia o millefiori -oppure 100 gr di millefiori e 80 gr di miele di castagno
  • 100 ml di infuso di thè nero Indian Chai
  • 90 gr di olio di semi di girasole
  • 80 gr di zucchero di canna grezzo
  • 1/2 bustina di lievito per dolci
  • 1 pizzico di bicarbonato di sodio ed 1 pizzico di sale
  • 2 bacche di cardamomo
  • 1 chiodo di garofano
  • 2 cucchiaini da tè di cannella
  • 1 cucchiaino da tè di zenzero macinato
  • 1 cucchiaino da tè di pepe di Giamaica macinato
  • 1\2 cucchiaino da tè di pepe di Sichuan macinato
  • 50 gr di scorzette di arancia a cubetti

Questa è una mia versione del pain d’epices che normalmente prevede l’utilizzo dell’anice stellato e non del pepe di Giamaica e di Sichuan né dell’infuso di thè. Provatela!

mescolare uova zucchero e miele

Sbattete le uova con lo zucchero, anche a mano. Unitevi l’olio e sbattete ancora quindi aggiungete il miele fluido e mescolate bene.

mescolare farina e spezie

Unite insieme la farina, il lievito, le spezie, il sale ed il bicarbonato quindi miscelate bene ed unitele setacciandole al composto di uova senza formare grumi, aiutandovi con una frusta se preferite.

creare un impasto omogeneo

Mescolate fino ad ottenere un composto ben omogeneo ed infine unite le scorzette di arancia (facoltative).

Imburrate ed infarinate leggermente uno stampo da plumcake, versatevi il composto ed infornate a 170° per circa 40/50 minuti in forno statico: non vi spaventate…scurisce molto. Dopo almeno una mezz’ora di cottura -non aprite prima il forno per non compromettere la lievitazione- potete coprirlo con un foglio di carta di alluminio.

Fate la prova stecchino e sfornate su una gratella per pasticceria per farlo freddare completamente. Servite con marmellata di arance ed un thè profumato.

P.S. : potete farlo anche in versione vegan sostituendo le 2 uova con 1 banana grande e matura. Schiacciate la banana o frullatela riducendola a crema e mescolatela con lo zucchero, unite un sostituto del miele -ad esempio uno sciroppo molto molto denso di agrumi oppure sciroppo di agave- e l’infuso di thè e procedete normalmente. Ovviamente utilizzerete poi uno stampo antiaderente foderato di carta forno o unto con olio.

Per ottenere uno sciroppo di agrumi, potete mettere a cuocere acqua e zucchero in pari quantità con mandarini o arance in pezzi. Portate a bollore e poi fate sobbollire finche riduca della metà.

pecan pie #consapienza

Innanzitutto cosa è la pecan pie? Si tratta di una pie -una sorta di crostata, talvolta coperta- di origini statunitensi fatta con le noci pecan.

Non l’ho mai mangiata ma mi ha sempre attirato l’idea. Poi durante un viaggio, catturata dai morsi della fame dopo aver girato a piedi tutto il centro di Firenze, musei e monumenti, mi sono catapultata in un bar dal cui banco iperfornito facevano capolino anche delle tartellette ripiene di frutta secca che ho trovato deliziose!

Ovviamente non ho la ricetta del bar e ho improvvisato sulla falsa riga della pecan. Provate con me!

Procuratevi:

  • 300 gr pasta frolla –seguite pure la mia ricetta 
  • 250 gr di miele
  • 70 gr di zucchero di canna
  • 30 gr di burro fuso freddo
  • 200 gr di frutta secca mista (mandorle con la buccia, nocciole, noci, pinoli…)
  • 3 uova medie
  • 1 pizzico di sale
  • 1 cucchiaio di rum

Foderate degli stampini monodose imburrati e infarinati con la frolla e tenete in frigo.

preparare il ripieno al miele

Preparate il ripieno: sbattete le uova facendole schiumare insieme allo zucchero, unite il miele e sbattete bene. Unite anche il burro, il rum ed il sale. Aggiungete la frutta secca.

infornare le pie ripiene

Disponete un cucchiaio o due in ciascun stampino a seconda della dimensione. Ponete il tutto sulla leccarda del forno ed infornate in forno già caldo a 175° per circa 40 minuti.

Rimarranno morbide e voluttuose all’interno, croccanti all’esterno.

Buonissime per colazione, per un brunch o un tè in una serata in cui salterete la cena o cenerete tardi.

Ovviamente potete preparare anche una torta unica.

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Fa freddo, ora si. Un dopocena con gli amici e tanta voglia di qualcosa che scaldi il cuore e le mani…cosa c’è di meglio che delle saporite, calde, profumate caldarroste!?

Le facciamo in forno e le accompagnamo ad una bevanda calda, speziata: vin brulè.

Ingredienti:

  • Tante tante castagne, marroni
  • 1 bottiglia di buon Vino rosso, io amo il Sirah -sa di Sicilia
  • 150 gr di zucchero di canna
  • 2 arance
  • 2 stecche di cannella
  • 4 chiodi di garofano

Scegliete bene le castagne, una ad una, che siano sane integre e il più possibile della stessa misura.

Accendete il forno in modalità ventilata a 200°.

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Intaccatele con un coltellino affilato praticando un’incisione nella polpa di 3\4 cm.

Ponetele sulla teglia del forno e infornate per almeno 20 minuti, controllatele.

Intanto in un tegame versate il vino, aggiungete lo zucchero, la scorza delle arance ricavata con un pelapatate e le spezie. Fate scaldare fino a bollore e poi…infiammate il vino per fargli perdere la parte alcolica. Fate questa operazione con attenzione e usando uno stecco di legno lungo. La cottura in tutto deve essere di 10 minuti dal punto di bollore.

Filtratelo e servitelo con le castagne e tanto amore.

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L’arrosto di maiale con pancetta è un classico, noi oggi lo coloriamo con un … cavolo viola!!? Si, un cavolfiore viola! Mai visto prima: vado dal fruttivendolo e me lo trovo lì esposto, bello e coloratissimo…non credevo ai miei occhi! Mi son detta: lo provo! Prima però ho cercato sul web per capire se era un cavolfiore viola naturale o meno…guardate un pò anche voi e compratelo!

Per questa elaborazione vi occorreranno, per 4 persone:

  • 600 gr di prosciutto di maiale in un unico pezzo, legato
  • 250 gr di pancetta arrotolata a fette sottili
  • 1 cavolfiore viola
  • 2 spicchi di aglio
  • rosmarino fresco
  • 2 filetti di acciughe
  • olio extra vergine di oliva
  • sale e pepe nero macinato fresco q.b.

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Innanzitutto lavate, mondate e dividete in cimette il cavolfiore, quindi lessatelo in acqua bollente per 15 minuti finche sia possibile pungerlo con una forchetta. Scolatelo e bloccate la cottura sotto il getto di acqua fredda o immergendolo in acqua e ghiaccio. Niente paura: diventerà di un colore più tendente al blu, anche l’acqua di cottura.

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Preparate l’arrosto: prendete 3 fette di pancetta e dividetele in pezzi con cui “steccare” la carne: praticate delle incisioni all’interno del pezzo intero di prosciutto di maiale ed inseritevi i pezzi di pancetta.

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Quindi avvolgete la pancetta srotolata in strisce attorno alla carne, quindi rosolate in padella con pochissimo olio extra vergine con un rametto di rosmarino. Una volta ben sigillato in tutte le sue parti, mettetelo in una teglia in cui stia di misura, con uno spicchio di aglio e un rametto di rosmarino fresco. Cuocete in forno ventilato a 200° per almeno 20 minuti. Tastate la carne per controllare la cottura.

Prima di servire, fate imbiondire uno spicchio di aglio con le acciughe in padella con poco olio extra vergine e saltatevi le cimette di cavolfiore, salate e pepate. Tenetene da parte qualcuna più piccola e carina per decorare e frullate le rimanenti, ottenendo una crema.

Fate riposare qualche minuto la carne fuori dal forno ed affettatela, togliete anche lo spago e servitela sulla crema di cavolfiore.

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Un contorno, un antipasto, uno sfizio da buffet: i funghi ripieni saporiti e sfiziosi possono salvarvi in varie occasioni.

Io uso gli champignons, più semplici da trovare ed abbastanza neutri…un porcino va esaltato in altri modi a mio avviso, ma nessuno vieta di poterli usare.

Riempiremo i “cappelli” con un composto molto basic, che voi potete variare ed arricchire con salsiccia sbriciolata, ad esempio, o prosciutto cotto.

Io utilizzo:

  • 1\2 kg di funghi champignons, grandicelli
  • 1 carota
  • 1 costa di sedano
  • 1 spicchio di aglio
  • 50 gr di parmigiano grattugiato o altro formaggio di vostro gusto
  • pangrattato q.b.
  • olio evo q.b.
  • sale e pepe
  • prezzemolo q.b.

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Innanzitutto bisogna pulire i funghi dalla terra con un panno umido o con carta da cucina: mai sotto l’acqua!

Quindi staccate i cappelli dai gambi e “spellateli” per togliere i residui ulteriori. Tenente da parte i cappelli e tritate finemente i gambi.

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Grattugiate la carota pulita e tritate anche il sedano. Private l’aglio dell’anima e fatelo imbiondire in 2 o 3 cucchiai di olio quindi buttatelo via e rosolate i gambi con sedano e carota e portate a cottura.

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Amalgamate il preparato con formaggio, pangrattato, prezzemolo tritato fresco ed olio evo regolando di sale e pepe efino ad ottenere un composto compatto.

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Riempite i cappelli tenuti da parte e infornate con un goccio di olio. Se preferite potete lessare rapidamente i cappelli…io li preferisco croccanti e non lo faccio.

Come detto potete arricchire il ripieno secondo il vostro gusto con salsiccia di maiale o di cinghiale sbriciolata, con un formaggio tipico delle vostre zone o con prosciutto macinato o altri insaccati.

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Un contorno da accompagnare a delle carni, una salsa, uno sfizioso aperitivo…questa preparazione è estremamente versatile e soprattutto saporita e veloce.

Per due persone vi occorrerano:

  • 3 cipolle bionde o rosse oppure 6 cipollotti freschi
  • 1 cucchiaio di olio extra vergine
  • sale e pepe q.b.
  • 1 cucchiaio di curry in polvere
  • 1 cucchiaino di paprika dolce
  • 1 pizzico di cumino in polvere
  • 1\2 bicchiere di latte fresco intero

Affettte le cipolle e tenetele in acqua fredda man mano che le tagliate. In una padella o in una casseruola, riscaldate l’olio e fatevi sudare le cipolle con sale e pepe.

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Aggiungete le spezie e fate andare fino a che le cipolle inizieranno a dorare quindi sfumate col latte intiepidito e portate a bollore, fate restringere la salsina e servite come contorno a carne o pollo oppure come anctipastino su un crostone.

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Se la passate al mixer otterrete un’ottima salsa fluida ma corposa.

Scegliete voi come servire queste cipolle al curry, ma gustatele calde.

 

 

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Tradizione e gusto, il connubio perfetto in questa ricetta: la pizza di scarola napoletana è uno dei must della cucina partenopea, amata e proposta un pò dovunque. Perfetta per una scampagnata, una cena sfiziosa con gli amici…una birra, un buon film, buona compagnia…che volete di più!?? ah, si! la ricetta…giusto:

  • pasta di pizza q.b.
  • 1 kg di scarola
  • olio evo buono q.b.
  • 100 gr di alici sott’olio
  • 200 gr di olive nere di Gaeta denocciolate
  • pinoli tostati q.b.
  • 50 gr di capperi ben dissalati
  • 2 spicchi di aglio privati di anima e camicia

Preparate la pasta della pizza -io ho aggiunto anche una percentuale, circa il 25% di farina integrale- e lasciatela lievitare bene bene.

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Preparate il ripieno di scarola tagliando la verdura a tocchetti, lavandola molto bene e lasciandola asciugare.

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Quindi in un padellone molto capace fate scaldare 2\3 cucchiai abbondanti di olio evo e infondetevi gli spicchi di aglio sciogliendovi contemporaneamente le alici.

Quando sarà tutto ben rosolato ed insaporito, togliete l’aglio ed aggiungete la verdura, mescolate, salate e coprite con un coperchio. Fate appassire ed aggiungete i capperi ben dissalati e tritati piccini piccini, pepe ed olive nere snocciolate e tagliate a pezzetti.

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Ungete molto bene con olio evo una teglia da forno a bordi alti e stendevi 3\4 della pasta ormai lievitata. Aiutatevi con le dita a farla aderire bene ai bordi.

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Sistematevi all’interno il ripieno strizzato del liquido in eccesso ed anche i pinoli tostati e ricoprite con la pasta rimanente, stesa bene bene. Bucherellate la superficie ed ungetela di olio.

Cuocete in forno statico -o modalità pizza- a 180° fino a che sia bella croccante.

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Avrete sicuramente notato che difficilmente propongo ricette dove è prevista la frittura…ma quando ce vo’, ce vo’!

Oggi vi propongo la tempura, nata in Giappone a seguito dell’incontro tra gli abitanti ed i marinai portoghesi ed i missionari cristiani: i cristiani all’inizio di ogni stagione osservavano l’astensione dalle carni in tre giorni -i quattro tempora- da qui derivò il nome di questa preparazione abbinata ai cibi consentiti, pesce e verdure.

Oggi noi la realizziamo con ortaggi quali zucchine, peperoni e carote.

Procuratevi:

  • farina di riso q.b.
  • acqua effervescente ghiacciata q.b.
  • ghiaccio q.b.
  • sale q.b.
  • peperoni gialli e rossi, zucchine e carote
  • olio evo in abbondanza o di arachidi, per friggere
  • facoltatico: olio evo, senape, aceto balsamico.

La preparazione in fondo è molto veloce e va fatta al momento di friggere, quindi servita subito.

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Intanto potete provvedere a mondare gli ortaggi ed a tagliarli in bastoncini, il più possibile uguali per soddisfare anche l’occhio. I giapponesi, si sa, sono molto attenti anche alla presentazione. Per le zucchine, se le trovate, meglio le romanesche oppure usate solo la parte più esterna, più saporita e meno acquosa. Ho poi scelto delle carote, sia viola sia arancio. Ed i peperoni gialli e rossi per un tocco di colore. Tenete le carote viola separate con la pellicola per evitare di macchiare le zucchine.

Mettete l’olio a scaldare in un tegame a bordi alti e verificatene la temperatura di tanto in tanto con uno stecco di legno.

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Quando l’olio sarà quasi a temperatura, mescolate la farina di riso con l’acqua ghiacciata ed il ghiaccio in cubetti. NON dovete ottenere una pastella liscia, ma grumosa, non impegnatevi troppo 😉

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Quando l’olio sarà pronto, immergete ciascun bastoncino nella pastella ghiacciata e friggetelo. Scolate su carta assorbente e servite, rovente!

A me piace accompagnarla con una salsina preparata con olio evo, senape in crema ed aceto balsamico, un pizzico di sale et voilà! Un ottimo aperitivo da accompagnare a delle splendide bollicine.

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Inauguro una nuova categoria di ricette che credo vi piacerà: ricette di riciclo e recupero di avanzi, cotti e crudi.

Oggi recuperiamo quel prodotto che avanza di solito in gran quantità e che più ci spiace gettar via: il pane!

Ricchezza della terra, frutto del lavoro, simbolo di prosperità, una volta prima di buttarne via un pezzettino lo si baciava.

Oggi prendiamo il pane avanzato -pancarrè in questo caso ma anche mollica di pane casereccio- e lo trasformiamo in una torta di pane raffermo e canditi, golosa per quanto semplicissima…proprio come il pane! Ottima per la colazione o la merenda, anche dei bimbi. Potete decidere di farne dei piccoli plumcake da portare a scuola ad esempio. Perfetta anche per un brunch.

Procuratevi:

  • 300 gr di pane raffermo
  • 2 uova
  • 250 ml di panna fresca
  • 3 cucchai di zucchero di canna
  • 50 gr di uvetta
  • 100\150 gr di canditi misti(cedro, ciliegine, scorza di arancia)
  • poco liquore
  • facoltativi: granella di zucchero oppure mandorle a filetti opure cedro e scorza d’arancia in pezzi grandi e ciliegine

Vi assicuro che questo dolce si prepara da sè! E’ velocissimo da fare, ancor più a sparire 🙂

Io ho utilizzato del pancarrè avanzato: quando preparo i sandwiches di solito tolgo la crosta per un aspetto migliore. In questo caso ne avevo sia di pane bianco sia di pane ai cereali e l’ho utilizzato così.

Tagliate i canditi misti a dadini piccoli piccoli e metteli a macerare in un bicchierino di rhum o di liquore a vostro piacere (io ad esempio ho utilizzato del liquore di mele annurche). Lavate l’uvetta e mettetela a bagno in acqua tiepida, quindi sciacquatela e strizzatela e aggiungetela ai canditi.

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Tagliate il pane in cubettini o sbiciolatelo con le mani ed unitevi l’uvetta ed i canditi con il liquore, mescolateli bene.

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Sbattete le uova in una ciotola insieme allo zucchero di canna ed aggiungetevi la panna: mi raccomando che sia panna fresca, crema di latte!

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Aggiungete il composto di uova e panna al pane ed ai canditi ed amalgamate molto bene.

Imburrate uno stampo a vostro piacere (uno stampo unico, grande o tanti piccoli stampini per farne delle merendine per i bimbi) e versatevi il composto livellandolo bene. Potete anche spolverizzare lo stampo imburrato con zucchero in granelli o mandorle a filetti o anche biscotti sbriciolati finissimi, come preferite.

Infornate a 190° in forno statico per circa 40 minuti ma fate la prova dello stuzzicadenti per controllare.

Se non avete usato granella di zucchero o mandorle e se volete, decorate la superficie con altri canditi, come ho fatto io. E’ buonissimo sia tiepido sia freddo.

 

sfogliata1

Questa settimana en plein: due ricette entrambe in rosso!

Si, anche questa ricetta prevede l’uso del pomodoro – anche se per me l’ho fatta in bianco e vi assicuro che è altrettanto saporita! –

Si tratta di una sfogliata ripiena di pesce e pomodorini, prima amalgamati ed insaporiti in padella con un ottimo profumo di timo fresco.

Procediamo. Per una teglia piccola, monoporzione vi serviranno:

  • un rotolo di pasta sfoglia
  • 6 pomodorini ciliegia
  • 120 gr di filetti di pesce
  • olio extra vergine q.b.
  • sale e pepe q.b.
  • timo q.b.
  • un pezzetto di porro
  • 1 uovo (facoltativo)

Dunque: innanzitutto parliamo di questi fantomatici filetti di pesce…vi lascio la scelta ma vi consiglio di utilizzare del pesce dalle carni sode e compatte. Perfetti il cefalo o la salpa o ancora dentice o persico, fate voi.

Tagliate il pesce a tocchetti non troppo grandi dopo aver tolto tutte le lische.

Tagliate anche i pomodorini a metà o in quarti ed il porro a rondelle.

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In una padella con un cucchiaio di olio rosolate il porro quindi aggiungete i pomodori e salate appena.

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Profumate col timo e aggiungete il pesce. Ogni tanto bagnate con un goccio di acqua calda.

Portate a cottura ed intanto foderate la pirofila individuale con la pasta sfoglia.

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Bucherellate bene il fondo e riempite con il composto di pesce, fatto raffreddare prima.

Ricoprite il tutto con altra sfoglia e chiudete bene i bordi aiutandovi se necessario spennellandoli con poca acqua.

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Se volete  una bella doratura croccante, spennellate con l’uovo sbattuto. Quindi forate la superficie per permettere al apore di fuoriscire durante la cottura.

Infornate a 200° fino a doratura.