Cari followers ormai sono in fissa per i lievitati e dunque pane bulgaro sia!

pane bulgaro

Mi sono definitivamente innamorata dei lievitati ed oggi ho pensato di proporvi questo pane bulgaro, credo si chiami kolach, fatto con lo yogurt, che trovo soffice e saporito, perfetto da abbinare -#spoiler time- alla Shopska salad, l’insalata tricolore di cui troverete la ricetta sulla mia rubrica “Chef on the road” domani mattina!

In effetti una volta deciso di preparare questo piatto per la mia rubrica per Automotive Space che ci sta portando in giro per l’Europa, ho pensato subito ad un abbinamento con un goloso trancio di focaccia. Sul web, navigando, ho trovato tracce di questo pane bulgaro, il kolach appunto, e da lì a sporcarmi le mani di farina è stato un attimo.

Sporcatevi le mani con me, procuratevi:

  • 300 gr di farina 00 o anche tipo 1
  • 10 gr di lievito di birra secco con lievito madre oppure 12 gr di lievito di birra fresco
  • 60 ml di latte a temperatura ambiente e comunque tiepido
  • 1 cucchiaio di miele di acacia o millefiori, non certo castagno o mieli più persistenti. Io proverei anche un miele di arancio.
  • 1 uovo
  • 120 gr di yogurt bianco senza zucchero
  • 1 cucchiaino abbondante di sale
  • 30 gr di burro
  • tuorlo – latte e semi di papavero per la finitura

Disponete la farina in una larga ciotola, sciogliete il lievito nel latte tiepido con poco miele e mescolate.

Sbattete insieme lo yogurt e l’uovo, aggiungeteli alla farina, aggiungete anche il latte col lievito e iniziate ad impastare. Unite il sale e trasferite l’impasto sulla spianatoia, quindi aggiungete il burro un fiocchetto per volta facendolo ben amalgamare ed impastate fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo.

Fatelo lievitare nel forno spento con la luce accesa per un paio di ore o almeno fino al raddoppio.

Quando l’impasto sarà raddoppiato di volume, maneggiatelo brevemente e con delicatezza, rovesciatelo sulla teglia del forno coperta con carta forno e praticandovi un buco centrale dategli forma di una ciambella. Pennellate con il tuorlo sbattuto con un goccio di latte e cospargete coi semi di papavero.

Fate lievitare per almeno mezz’ora\quaranta minuti.

Potete anche scegliere di confezionare dei piccoli panini da 30 o 50 gr ciascuno. Se volete sapere come li confeziono io per dargli una forma carina leggete il mio post sui panini al latte.

Cuocete il pane bulgaro in forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti. Tenentelo d’occhio perchè a seconda del vostro forno potrebbe scurirsi un po’ o cuocere più in fretta. Fate la prova stecchino.

Buon goloso picnic bulgaro a tutti e ricordate di scaricare gratuitamente la mia ricetta domani sulla rubrica Chef on the road per Automotive Space.

 

Buongiorno amici, oggi vi consiglio questa versione del casatiello napoletano, rivisitato #consapienza, e reso più leggero per chi vuole concedersi una fetta di questo tipico rustico della tradizione senza eccedere con le calorie.

Sottolineo, casomai ve ne fosse bisogno, che si tratta di una mia ricetta -approvata dallo Studio di Nutrizione e fitness Nufit, di Caserta- e non della ricetta tradizionale del casatiello napoletano.

Sottolineo anche, e di questo c’è bisogno, che è buonissimo e gustoso…non fatevi spaventare dalla parola light!

In più questa è anche una video ricetta che trovate sul mio canale Youtube al link :

Casatiello napoletano light conSapienza

Iscrivetevi e seguitemi! Ne posterò tante tante altre.

Ingredienti per uno stampo a ciambella di 24 cm di diametro:

  • 400 gr di farina – io ho utilizzato 30 gr di farina di semi di canapa sativa, 200 gr di farina di farro integrale e 170 gr di farina di tipo 1 
  • 250/300 ml di acqua
  • 12 gr di lievito di birra fresco
  • 1 cucchiaino di zucchero di canna
  • 10 gr di sale marino integrale fino
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
    • 200 gr di petto di tacchino arrosto
    • 200 gr di formaggio asiago nero
    • 12 uova di quaglia
    • semi di lino e papavero
    • 1 cucchiaio di latte parzialmente scremato

Per preparare l’impasto del casatiello napoletano light vi consiglio di scegliere di utilizzare farine integrali almeno per una parte dei 400 gr di farina: hanno un maggior contenuto proteico, di fibre e sali minerali e renderanno il vostro impasto più saporito!

Il primo passo da compiere per preparare l’impasto è miscelare insieme le farine, quindi sciogliere il lievito in metà quantitativo di acqua insieme allo zucchero.

A questo punto unite l’acqua alle farine, iniziate ad impastare ed amalgamare e poi unite il sale e l’olio, trasferitevi sul piano di lavoro -meglio sulla spianatoia di legno- e completate la fase di impasto lavorando per almeno dieci minuti.

Quindi ponete il panetto in una ciotola capiente unta leggermente con olio e lasciatelo lievitare in un luogo protetto: io lo lascio nel forno spento con la sola luce accesa.

Intanto lavate benissimo con acqua molto calda i gusci delle uova -in alternativa potete utilizzare 4 uova di gallina, se preferite- mettetele in un pentolino con acqua fredda per farle sode e, una volta giunto il bollore, contate 4 minuti. Mettete il pentolino sotto acqua corrente fredda e fate freddare le uova. Sgusciatene 6 -vi consiglio di farlo tenendole in acqua- e tenetene altre sei da parte, intere.

Raddoppiato almeno di volume, riprendete il panetto e stendetelo ricavandone un rettangolo. Tagliatelo a metà nel senso dell’altezza -guardate il video per miglior comprensione- e inumidite i bordi con acqua e farcite i due rettangoli con ugual quantitativo di petto di tacchino e formaggio e con le 6 uova sgusciate tagliate a metà, tre per parte.

Arrotolate i rettangoli ottenendo due rotoli, saldate i lembi e pareggiate l’eccesso di pasta, quindi attorcigliateli e poneteli in uno stampo oleato leggermente.

Fate lievitare per almeno altri 45 minuti, poi spennellatelo con latte parzialmente scremato e cospargetene la superficie con i semi.

Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 30/35 minuti, fate la prova stecchino e lasciate freddare su una gratella da pasticceria.

Completate il “nido” ottenuto con le ovette di quaglia sode tenute da parte.

Servitelo per la colazione di Pasqua, che si fa in tarda mattinata e può diventare un brunch, oppure portatelo con voi per il pic-nic di Pasquetta.

Se volete consumarlo in altri periodi dell’anno, potete unire il ripieno all’impasto e cuocerlo in uno stampo normale, fare dei paninetti arrotolati, un unico rotolo…sbizzarritevi con le forme.

Un dolce da porta via per Pasquetta? La treccia dolce di Pasqua…senza dubbio! Sul mio canale YouTube trovate dei video per ricavare dei panini a forma di coniglietto con lo stesso impasto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I maritozzi con la panna! Cosa potrebbe esserci di meglio per farmi perdonare della lunghissima assenza dal mio blog? E’ davvero tanto che non scrivo una ricetta nuova, non me ne vogliate: gli impegni di lavoro, familiari ed anche un po’ di crisi dello scrittore mi hanno tenuta lontana.

Eccomi qua in pienissima forma, dita allenate e voglia di scrivere e condividere!

Partiamo dunque dolcemente -come direbbe il mio Maestro Santin- e lo facciamo con una ricetta della tradizione romana, laziale, che piace a tutti e che ho preparato dopo un appello dell’immenso Riccardo Rossi a riportare questo dolce semplicissimo ma goloso nei bar!

Già…perché non lo si vede più!? Ormai dalle vetrine ammiccano solo cornetti integrali ai frutti di bosco o miele, biscotti vegani e gli immancabili tranci di crostata. Prepariamoli noi allora! Con la ricetta #consapienza sarà semplicissimo, vedrete. Potrete anche prepararne tanti, tantissimi, congelarli uno ad uno una volta freddi e poi gustarli quando volete. Ma entreremo dopo nei dettagli, per ora mettiamo le mani in pasta.

Ingredienti

  • 225 ml di latte
  • 15 gr di lievito di birra
  • 50 gr di burro
  • 75 gr di zucchero
  • 1 cucchiaino di miele
  • 7 gr di sale
  • 500 gr di farina 00 (oppure 250gr di 00 e 250 gr di manitoba)
  • latte q.b. e 1 uovo per la finiura
  • Scorza di arancia
  • Uvetta q.b.
  • 500 ml di panna fresca
  • zucchero a velo q.b
  • vaniglia pura in bacche

Intiepidite il latte, aggiungetevi un cucchiaino di miele ed il lievito, fatelo sciogliere, coprite con la pellicola e tenete da parte per un quarto d’ora o finché ci saranno delle bollicine in superficie.

Intanto mettete a bagno l’uvetta in acqua tiepida, poi lavatela ben bene e strizzatela. (Se volete saperne di più leggete questo post)

Prelevate la scorza di una arancia con l’aiuto di uno zester e tenete da parte.

In una ciotola riunite le farine, lo zucchero, la scorza di arancia, un pizzico di vaniglia se volete e poi il miscuglio di latte e lievito. Iniziate ad impastare e trasferitevi sulla spianatoia appena iniziate ad avere un panetto più sodo. Impastate per bene per qualche minuto, unite poi il sale e, un po’ per volta, il burro a pezzettini. Fate assorbire un pezzetto e poi unite il successivo. Dovrete ottenere un impasto bello elastico e morbido, liscio. Unite l’uvetta.

Fate lievitare in una ciotola unta leggermente e coperta messa nel forno spento ma con la sola luce accesa. Aspettate che raddoppi almeno di volume quindi porzionate l’impasto ottenenendo dei “panini” di 40/50 gr ciascuno – non superate comunque i 70 gr! Pesate ogni panetto, io faccio così. Date loro la classica forma un po’ oblunga, allungata, non tonda. Spennellateli con poco latte tiepido e lasciate lievitare sulla leccarda coperta con carta forno fino al raddoppio nuovamente.

Una volta ben lievitati, tirate fuori e preriscaldate il forno in modalità statica a 180°. Intanto pennellate i maritozzi con un miscuglio di tuorlo e latte.

Cuoceteli fino a che saranno ben dorati sopra e sotto, circa 20 minuti, ma controllate ché ogni forno ha i suoi tempi

Fateli raffreddare su una gratella, bene. A questo punto potete:

  1. Mangiarli così come sono…ma sarebbe un peccato.
  2. Congelarli uno ad uno in sacchetti per alimenti. Per gustarli a colazione tirateli fuori la sera prima e metteteli sulla gratella del microonde, chiusi nel fornetto, spento. Al mattino saranno fragranti come appena sfornati…o quasi.
  3. Farcirli con panna fresca montata con zucchero a velo a piacere e vaniglia pura. Non montate troppo la panna altrimenti diventerà burrosa e stucchevole. Deve avere la consistenza della schiuma da barba, per intenderci. Tagliate i maritozzi per il lungo, riempiteli di panna golosa con la sac a poche o con un cucchiaio, spolverate di zucchero a velo e … gnam!! 

panini alla birra

Se siete amanti dello street-food, del cibo di strada tutto nostrano, non potete non provare questa ricetta!

Non è mia, è dello chef Sergio Maria Teutonico che seguo da tanto tempo. Mi aveva incuriosita, poi l’ho provata e: amore!! Golosa e deliziosa! Cosa dite di prepararare un po’ di questi panini alla birra per la gita di Pasquetta?

Io vi do gli ingredienti intanto, poi decidete voi quando usarla:

  • 500 gr di farina 00 -oppure, come ho fatto io:200 farina 00 + 300 integrale
  • 12 gr di lievito di birra
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 250 gr di birra chiara
  • 50 gr di burro
  • 10 gr di sale
  • 500 gr di acqua – 4 cucchiaini di bicarbonato – 1 cucchiaino di sale
  • semi di cumino per guarnire
  • 1 uovo -per dorare

Impastare insieme tutti gli ingredienti -tranne cumino e uovo- e far lievitare per almeno un paio di ore.

arrotolate i panetti

Quindi porzionate in panetti da 80 gr circa ciascuno e formate dei rotolini.

intingete i panini nella soluzione

Portate a bollore l’acqua col bicarbonato ed il sale ed immergetevi velocemente i panini. Lasciateli poi lievitare per un’altra mezz’ora.

Spennellateli con l’uovo battuto e rotolateli nei semi di cumino, quindi infornate in forno già caldo, ventilato, a 180° per 18 minuti circa.panino alla birra con porchetta

Il consiglio #consapienza: farciteli con della porchetta di Ariccia rosolata sulla piastra rovente per qualche secondo…una goduria!

chapati con pollo tikka masala

Oggi ce ne andiamo in India! Non ci sono mai stata ma mi affascina tantissimo: la cultura, i colori, gli abiti e -ovviamente- la cucina.

Dopo aver letto “Il talento del cuoco” di Martin Suter poi, non ho potuto trattenermi e, siccome in quel di Voghera, avevo acquistato un misto di spezie specifiche per il pollo tandoori ed eccoci qua a preparare un pollo tikka masala nella mia versione senza sugo di pomodoro…resto in India non vado in Inghilterra.

Vi indico gli ingredienti, come sempre per due persone…moltiplicate voi:

Per i chapati:

  • 100 gr di farina integrale + 20 gr di farina 00
  • 90 gr di acqua tiepida
  • sale q.b.

Per il pollo:

  • 200 gr di bocconcini di petto pollo
  • 100 gr di salsiccia di pollo
  • 1 vasetto di yogurt bianco intero -non dolce ovviamente
  • il succo di mezzo limone o lime
  • la scorza di limone o lime
  • 2 cucchiaini di spezie garam masala
  • 1 cucchiaino di paprika
  • 1 cucchiaino di coriandolo 
  • 1 cucchiaio di olio evo
  • 1 spicchio di aglio
  • sale q.b.

preparate la marinata

Innanzitutto preparate la marinata mescolando tutti gli ingredienti e mettendovi a marinare il pollo e la salsiccia a tocchetti per almeno 1 ora.

preparate i chapati

Quindi preparate l’impasto dei chapati con farina acqua e sale. Fatelo riposare un quarto d’ora, stendetelo sottilmente e coppate dei cerchi belli grandi e cuoceteli sulla piastra.

marinate il pollo e la salsiccia

Scaldate un goccio di olio in padella antiaderente e fate cuocere il pollo con tutta la marinata. Potete anche cuocere tutto in forno per 15 minuti. In effetti il tandoori si chiama così proprio perché cotto in un forno -tandoor- in argilla.

Servite il pollo con la salsa avvolto nei chapati magari accompagnato da una salsina di yogurt e curcuma e coriandolo fresco tritato.

Panini_di_semola_rimacinata

Mi sto divertendo davvero molto a provare pane e lievitati che poi impiego nella realizzazione delle ricette per la mia rubrica “Chef on the road” per AutomotiveSpace!

Anzi, tra poco collegherò le ricette della rubrica al blog, così potrete arrivarci anche da qui, direttamente!

Oggi vi propongo dei panini di semola rimacinata con la birra e domani (sabato 7 novembre) vedrete il perché leggendo la rubrica online!

Questi panini sono molto molto soffici ma belli croccanti fuori, mio marito ne va matto ed a me ricordano la mia Sicilia, il “pane di rimacinato” fragrante che andavo a comperare appena tornati dal mare e che amavo accompagnare alle “Alivi cunzati”, le olive condite che preparava nonna, grandi e succose.

Vi anticipo che con lo stesso impasto potete preparare anche dei croccantissimi grissini.

Iniziamo con gli ingredienti:

  • 500 gr di semola rimacinata fine
  • 280 ml di acqua (oppure 200 ml di birra chiara e 80 ml di acqua)
  • 50 ml di olio extra vergine di oliva, buono!
  • 15 gr di lievito di birra
  • 1 cucchiaino da caffè di zucchero
  • 8 gr di sale

Per la finitura:

  • olio per spennellare q.b.
  • semi si sesamo bianco
  • semola q.b.

Preparare_impasto

Ponete la farina, lo zucchero, la birra e l’olio in una ciotola capiente, aggiungetevi l’acqua in cui avrete sciolto il lievito (ma potete anche mettere tutto insieme senza sciogliere preventivamente il lievito). Impastate velocemente ed aggiungete il sale. Quindi continuate ad impastare per almeno 10 minuti fino ad ottenere un impasto morbido e levigato.

Lasciate l’impasto in una ciotola grande spennellata di olio, coperto con un canovaccio o con pellicola per alimenti e fatelo lievitare per almeno due ore o fino al raddoppio.

Far lievitare

Fate cadere l’impasto sulla spianatoia e, senza lavorarlo, porzionatelo in pezzi da circa 80\100 gr. Vi conviene pesarli. Quindi formate dei panini oblunghi, intaccate la superficie due o tre volte e spennellateli di olio evo, cospargete con semi di sesamo e fate lievitare per altri 15\20 minuti almeno.

Infornate a 200° in forno statico per 20 minuti circa o finché saranno ben dorati.

Potete anche fare dei bocconcini di 50 grammi ognuno, oppure dei grissini.

Per i grissini procedete così:

Fatto l’impasto, stendetelo subito dello spessore di 1 cm, ottenendo un rettangolo. Spennellate con olio evo e cospargete con semola. Lasciate lievitare fino al raddoppio.

Quindi tagliate delle strisce che porrete sulla placca del forno e cuocerete a 200° per 20 minuti. Croccantissimi!

pan_bauletto_integrale

E’ un po’ di tempo che ho deciso di dichiarare guerra all’olio di palma, di colza, derivati strani e compagnia bella! Fanno male! Il nostro organismo non li riconosce, non li sintetizza, non li digerisce ma li assimila e fanno male!

Perciò mi sono trovata ad essere ancora più fiscale nel controllare le etichette dei prodotti visto che, purtroppo, lo si trova dovunque! Anche nelle preparazioni per i più piccini!

Dunque la #colazione che preparo per me e mio marito e che propongo ai miei clienti prevede anche quei prodotti di base che tempo fa anche io avrei acquistato o che quotidianamente si consumano: non solo dolci e biscotti ma anche fette biscottate e pan bauletto integrale in questo caso perché i cereali integrali e le farine sono più salutari e saporiti.

Procediamo. Vi consiglio di utilizzare una planetaria se ne disponete altrimenti … olio di gomito, anzi di polso!

Ingredienti per due pan bauletto, circa 40 fette:

  • 150 gr di farina 0 (manitoba)
  • 250 gr di farina integrale macinata a pietra
  • 100 gr di farina 00
  • 2 uova
  • 125 gr di latte
  • 1 cucchiaio di miele 
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna
  • 8 gr di sale
  • 150 gr di burro
  • 50 ml di acqua
  • 15 gr di lievito di birra 

impasto_pan_bauletto

Mescolate insieme le farine e l’acqua in cui avrete sciolto il lievito -se usate una planetaria, utilizzate l’attrezzo a foglia- aggiungete quindi il miele e lo zucchero poi le uova già sbattute con una forchetta ed il latte tiepido. Mescolate bene per almeno 15 minuti.

impastare_pan_bauletto

A questo punto unite il sale ed il burro tagliato a cubetti piccoli che aggiungerete uno per volta -se usate la macchina utilizzate il gancio- e impastate bene per almeno 20 minuti.

A questo punto ponete l’impasto che sarà morbidissimo a lievitare fino a che raddoppi di volume. Io, come sempre, lo metto in una ciotola capiente coperto all’interno del forno con la luce accesa.

mettere_impasto_lievitato_nello_stampo

Una volta raddoppiato di volume, dividete l’impasto a metà e ponetelo negli stampi da plum cake che avrete rivestito di carta forno dopo averli imburrati.

Fate lievitare nuovamente quindi cuocete a 130° per 45 minuti in forno ventilato o, meglio, a 150° in forno statico per circa 1 ora: fate la prova stecchino.

sfornare_pan_bauletto

Sfornateli e fateli freddare su una gratella per pasticceria prima di affettare. Conservate in una scatola di latta ed accompagnatelo a marmellate e confetture o anche a creme di formaggi, salumi e quanto vi suggerisca la fantasia per un brunch o una colazione continentale.

taralli_napoletani_sugna_pepe

I taralli sugna e pepe sono un must delle passeggiate napoletane sul lungomare Caracciolo e delle gite fuoriporta, in particolare di Pasquetta!

Li ho sempre amati e quest’anno ho deciso di provarli per Pasqua…decisamente entreranno a far parte del mio menu pasquale da oggi in poi!

taralli_napoletani_sugna_e_pepe

Ma sono talmente sfiziosi e semplici che ve li propongo anche in versione da aperitivo, a forma di bastoncini: un coppetiello di carta paglia o colorato, bollicine ghiacciate ed avrete il vostro aperitivo after ring!

Vediamo gli ingredienti:

  • 500 gr di farina
  • 150 gr di sugna (strutto)
  • 15 gr di lievito di birra
  • 200 gr di mandorle con buccia
  • pepe nero macinato fresco a volontà
  • 8 gr di sale fino

Innanzitutto preparate il lievitino -quello che a #Napoli chiamiamo “criscito”- sciogliendo il lievito in un dito di acqua e mescolandolo a 100 gr di farina. Se occorre unite altra acqua, un cucchiaio per volta, in modo da ottenere un piccolo panetto sodo: praticatevi una incisione a croce in superficie e  mettete a lievitare.

impasto_taralli

Quando sarà raddoppiato di volume, unite la farina rimanente, strutto, sale e pepe ed il lievitino ed impastate molto molto bene per almeno 10 minuti. Vedrete che non servirà farina di appoggio perché l’impasto risulterà compatto e unto e si staccherà dal piano con facilità. E’ molto semplice da lavorare!

formare_taralli_e_infornare

Quando sarà pronto, fatelo riposare solo un paio di minuti e iniziate a preparare i taralli: prelevate delle palline di pasta, allungatele a bastoncino, ripiegate il bastoncino ad U ed attorcigliatelo su se stesso. Quindi formate una ciambella chiudendo bene le estremità.

Ponete i taralli ottenuti a lievitare sulla placca del forno coperta da carta forno. Ne otterrete più o meno 40.

Una volta lievitati, diventeranno belli gonfi, incastonate delle mandorle in ciascun tarallo -io preferisco le nocciole ed ho usato quelle- e cuocete in forno a 180° fino a che saranno belli dorati e croccanti, circa 15\20 minuti.

Se volete presentarli nel coppetiello, fermatevi alla lavorazione a bastoncino, facendoli però molto sottili perché gonfiano tanto.

focaccine_glutenfree

Oggi dedico una leccornia agli amici che soffrono di intolleranza al glutine ma non solo: si, perché queste focaccine di grano saraceno e farina di riso sono glutenfree e davvero buone! Per tutti!

Vi invito a provarle ed a sperimentare nuove ricette con farine alternative.

Sono velocissime da preparare e ottime da accompagnare a formaggi o salumi.

Ingredienti per 6 focaccine del diametro di 8 cm circa.

  • 100 gr di farina di grano saraceno integrale
  • 100 gr di farina di riso
  • 200 gr di acqua
  • 5 gr di lievito di birra
  • 3 gr di sale
  • 6 foglie di basilico fresco
  • peperoncino in scaglie q.b.
  • 2 cucchiai di olio extra vergine

impasto_focaccine_glutenfree

Mescolate le due farine ed il sale, sciogliete il lievito nell’acqua e tritate il basilico al coltello o spezzetatelo con le mani.

Preparate l’impasto mescolando le farine con l’acqua ed il lievito, unite il basilico ed peperoncino a vostro gusto quindi l’olio. Dovrete ottenere una pastella densa e compatta, ma non otterrete un impasto come quello del pane tradizionale.

lievitare_focaccine_glutenfree

Mettete a lievitare per almeno un’oretta fino a che raddoppi di volume. Trasferite il composto lievitato nello stampo scelto, io ne ho utilizzato uno di silicone ben oleato. Voi potete utilizzare anche uno stampo unico, da plumcake. Ricordate di olearlo bene, magari rivestitelo di carta forno. Meglio se antiaderente.

cuocere_focaccine_glutenfree

Fate cuocere a 180° per circa 25 minuti. Se usate uno stampo unico ci vorrà più tempo. Fate la prova stecchino. Sfornate e fate freddare su una gratella per pasticceria.

Potete variare la ricetta modificando gli aromi e le spezie che ho usato io. Potete aggiungere timo o salvia, del pepe…fate voi!

focaccine alle patate

Queste focaccine di patate derivano da una ricetta della mia mamma che usa questa pasta come base per quiche e torte salate buonissime!!

Io ho provato a farne delle focaccine da farcire “a crudo” e ne sono soddisfatta.

Facciamole insieme:

  • 200 gr di farina
  • 8 gr di lievito di birra
  • 100 gr di polpa di patate
  • 125 gr di burro
  • 1 uovo
  • 30 gr di parmigiano grattugiato
  • 5 foglie di salvia
  • 2 rametti di rosmarino
  • sale e pepe q.b.

Innanzitutto vi sarete procurati una patata media già cotta -o bollita o al forno- spellata e schiacciata e pesata nella quantità giusta, il resto usatelo in insalata o per delle polpette di carne e patate.

Quindi tritate molto finemente la salvia e gli aghi di rosmarino.

focaccine_patate3

Ponete la farina e gli altri ingredienti in una ciotola, compreso il lievito sbriciolato, ed impastate trasferendo sul piano infarinato appena l’impasto stia per diventare omogeneo. Impastate per bene, quindi ponetelo a lievitare nel forno spento con la luce accesa, coperto con un panno pulito.

focaccine_patate4

Fate lievitare per almeno un’ora e mezza poi riprendetelo e, senza lavorarlo, ricavatene delle porzioni: con queste dosi otterrete due focaccine grandi della dimensione di un saltimbocca di pizza o 4 medie o 8 piccoline dimensione panino. Decidete voi, a seconda dell’uso che vorrete farne.

focaccine_patate5

Fate lievitare per almeno un’altra ora, coperto.

Fate cuocere in forno a 180° finchè saranno dorate in superficie ed asciutte all’interno -fate la prova stecco di legno.

Farcite come più vi aggrada!

Trovate una idea di farcitura …a tutta birra nella mia rubrica Chef on the road.