Buongiorno amici, oggi vi consiglio questa versione del casatiello napoletano, rivisitato #consapienza, e reso più leggero per chi vuole concedersi una fetta di questo tipico rustico della tradizione senza eccedere con le calorie.

Sottolineo, casomai ve ne fosse bisogno, che si tratta di una mia ricetta -approvata dallo Studio di Nutrizione e fitness Nufit, di Caserta- e non della ricetta tradizionale del casatiello napoletano.

Sottolineo anche, e di questo c’è bisogno, che è buonissimo e gustoso…non fatevi spaventare dalla parola light!

In più questa è anche una video ricetta che trovate sul mio canale Youtube al link :

Casatiello napoletano light conSapienza

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Ingredienti per uno stampo a ciambella di 24 cm di diametro:

  • 400 gr di farina – io ho utilizzato 30 gr di farina di semi di canapa sativa, 200 gr di farina di farro integrale e 170 gr di farina di tipo 1 
  • 250/300 ml di acqua
  • 12 gr di lievito di birra fresco
  • 1 cucchiaino di zucchero di canna
  • 10 gr di sale marino integrale fino
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
    • 200 gr di petto di tacchino arrosto
    • 200 gr di formaggio asiago nero
    • 12 uova di quaglia
    • semi di lino e papavero
    • 1 cucchiaio di latte parzialmente scremato

Per preparare l’impasto del casatiello napoletano light vi consiglio di scegliere di utilizzare farine integrali almeno per una parte dei 400 gr di farina: hanno un maggior contenuto proteico, di fibre e sali minerali e renderanno il vostro impasto più saporito!

Il primo passo da compiere per preparare l’impasto è miscelare insieme le farine, quindi sciogliere il lievito in metà quantitativo di acqua insieme allo zucchero.

A questo punto unite l’acqua alle farine, iniziate ad impastare ed amalgamare e poi unite il sale e l’olio, trasferitevi sul piano di lavoro -meglio sulla spianatoia di legno- e completate la fase di impasto lavorando per almeno dieci minuti.

Quindi ponete il panetto in una ciotola capiente unta leggermente con olio e lasciatelo lievitare in un luogo protetto: io lo lascio nel forno spento con la sola luce accesa.

Intanto lavate benissimo con acqua molto calda i gusci delle uova -in alternativa potete utilizzare 4 uova di gallina, se preferite- mettetele in un pentolino con acqua fredda per farle sode e, una volta giunto il bollore, contate 4 minuti. Mettete il pentolino sotto acqua corrente fredda e fate freddare le uova. Sgusciatene 6 -vi consiglio di farlo tenendole in acqua- e tenetene altre sei da parte, intere.

Raddoppiato almeno di volume, riprendete il panetto e stendetelo ricavandone un rettangolo. Tagliatelo a metà nel senso dell’altezza -guardate il video per miglior comprensione- e inumidite i bordi con acqua e farcite i due rettangoli con ugual quantitativo di petto di tacchino e formaggio e con le 6 uova sgusciate tagliate a metà, tre per parte.

Arrotolate i rettangoli ottenendo due rotoli, saldate i lembi e pareggiate l’eccesso di pasta, quindi attorcigliateli e poneteli in uno stampo oleato leggermente.

Fate lievitare per almeno altri 45 minuti, poi spennellatelo con latte parzialmente scremato e cospargetene la superficie con i semi.

Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 30/35 minuti, fate la prova stecchino e lasciate freddare su una gratella da pasticceria.

Completate il “nido” ottenuto con le ovette di quaglia sode tenute da parte.

Servitelo per la colazione di Pasqua, che si fa in tarda mattinata e può diventare un brunch, oppure portatelo con voi per il pic-nic di Pasquetta.

Se volete consumarlo in altri periodi dell’anno, potete unire il ripieno all’impasto e cuocerlo in uno stampo normale, fare dei paninetti arrotolati, un unico rotolo…sbizzarritevi con le forme.

Un dolce da porta via per Pasquetta? La treccia dolce di Pasqua…senza dubbio! Sul mio canale YouTube trovate dei video per ricavare dei panini a forma di coniglietto con lo stesso impasto.

Festeggiamo tutti i papà, il mio in primis, mio suocero, mio fratello etc etc e tutti i Giuseppe con un dolce tipico campano ma che, con alcune minime differenze, troviamo in tutta italia: le zeppole di San Giuseppe!
Quando si parla di festeggiare chissà perché si pensa al cibo…pranzi, cene e buffet, ma soprattutto dolci e dolcetti, torte e pasticcini. A Napoli è tradizione preparare le zeppole di San Giuseppe appositamente per festeggiare questa ricorrenza ed allora non posso esimermi dal presentarvele! Non sono complicate, ma ci vuole un pò di tempo.

Innanzitutto, preparate una Pasta choux come spiegato nella mia video ricetta sul mio canale Youtube … cliccate e comparirà e magari iscrivetevi!

Quindi preparate una crema pasticcera ricca e corposa con:
– 500 ml di latte
– 40 gr di farina
– 2 tuorli (anche 4 se la volete più ricca e gialla … io evito)
– 150 gr di zucchero semolato
– 2 cucchiai di amido di mais
– vaniglia pura e scorza di limone non trattato!
– Marmellata di amarene o amarene sciroppate

Preparate una teglia (o 2 se fate delle zeppole piccine picciò) con carta forno ed accendete il forno. Mettete il composto della pasta choux in una sac a poche con bocchetta a stella e create delle “ciambelle” più o meno grandi a seconda dei vostri gusti e necessità…io le preferisco piccine.
Cuocete come da ricetta in forno caldo…essendo più grandi dei bignè, cuocetele per circa 20\25 minuti a 180° in forno ventilato.
Preparate la crema mettendo a scaldare il latte – senza farlo bollire – con la vaniglia o la scorza di limone (solo la parte gialla!), intanto mescolate i tuorli con lo zucchero – non è necessario montarli – aggiungete la farina e l’amido e quindi il latte poco per volta…dovete lavorare bene prima i tuorli con gli ingredienti secchi senza creare grumi ed aggiungere il latte poco per volta per farlo amalgamare bene. Quando il composto di uova sarà semiliquido e liscio, aggiungetelo pure al latte nel pentolino e rimettete al fuoco, moderato, mescolando di continuo: si attacca o brucia facilmente.
Portate a cottura e togliete dal fuoco versando la crema in un altro recipiente, possibilmente basso e fate raffreddare coperto da pellicola in frigo.

Una volta sfornate le zeppole, mettete la crema in una sac a poche con bocchetta a stella e farcite le zeppole, con crema abbondante. Sormontate il tutto con marmellata di amarene di ottima qualità o con amarene sciroppate intere, ben sgocciolate.
Zucchero a velo et voilà!! Auguri ai papà 🙂

Nidi di tagliatelle

Oggi vi consiglio i nidi di tagliatelle, un piatto unico gustoso e veloce da preparare. E’ una ricetta -un’idea, che mi ha consigliato la mia cara, carissima, Nella: sono sempre stati un suo cavallo di battaglia.

Questo piatto sontuoso troneggiava sempre sui suoi buffet, ad ogni festa tra amici, circondato da mille altre cose, in maggioranza di ispirazione calabrese, come la sua mamma -sono due ottime ed appassionate cuoche. Mi è tornato in mente ed ho voluto prepararlo per mio marito, sapete ormai che io non mangio pomodoro.

Perciò, se volete preparare anche voi questi nidi di tagliatelle -magari per le prossime feste di Pasqua- procuratevi per 2 persone:

  • 1 litro di passata di pomodoro
  • 1 scalogno
  • 250 gr di carne di maiale -lonza o prosciutto o macinato
  • 250 gr di nidi di tagliatelle già pronti, all’uovo o no, come preferite.
  • olio extra vergine di oliva q.b.
  • sale, pepe o peperoncino, basilico fresco o maggiorana o rosmarino
  • 100 gr di formaggio grattugiato a piacere – grana padano, parmigiano reggiano o pecorino romano

Per preparare i nidi di tagliatelle vedrete che la preparazione che richiede più tempo è il sugo, la salsa. Anche se, una volta avviata, poi farà tutto da sé, a voi toccherà solo aspettare che cuocia.

Tritate finemente lo scalogno e fatelo stufare in un tegame con un cucchiaio di olio evo, poca acqua e il rosmarino -se avete scelto questa erba. Quando lo scalogno sarà ben appassito, unite la carne tagliata a tocchetti piccolini al coltello -o il macinato- fate rosolare bene bene quindi versate nel tegame la passata di pomodoro, mescolate, salate, pepate e aggiungete un po’ di acqua, un bicchiere circa. Aggiungete qualche foglia di basilico o maggiorana e coprite con un coperchio, fate addensare, almeno per 30 minuti.

Scegliete dunque una teglia antiaderente, grande abbastanza da contenere i nidi uno vicino all’altro ma di misura, senza che restino spazi vuoti. Coprite il fondo con il sugo di carne, disponetevi sopra i nidi di tagliatelle uno vicino all’altro e irrorateli abbondantemente di sugo di carne. Se serve, aggiungete anche un pochino di acqua in modo che la pasta abbia liquido in cui cuocere.

Infornate a 180° per almeno 25 minuti, controllate la cottura, quando la pasta sarà quasi cotta, cospargete con il formaggio grattugiato e fate gratinare e finire di cuocere.

Per completare il pranzo, potete, se vi va, preparare una golosissima Torta di pere e mascarpone …una delizia!

Buon appetito e fatemi sapere, così potrò dare un feedback a Nella <3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I maritozzi con la panna! Cosa potrebbe esserci di meglio per farmi perdonare della lunghissima assenza dal mio blog? E’ davvero tanto che non scrivo una ricetta nuova, non me ne vogliate: gli impegni di lavoro, familiari ed anche un po’ di crisi dello scrittore mi hanno tenuta lontana.

Eccomi qua in pienissima forma, dita allenate e voglia di scrivere e condividere!

Partiamo dunque dolcemente -come direbbe il mio Maestro Santin- e lo facciamo con una ricetta della tradizione romana, laziale, che piace a tutti e che ho preparato dopo un appello dell’immenso Riccardo Rossi a riportare questo dolce semplicissimo ma goloso nei bar!

Già…perché non lo si vede più!? Ormai dalle vetrine ammiccano solo cornetti integrali ai frutti di bosco o miele, biscotti vegani e gli immancabili tranci di crostata. Prepariamoli noi allora! Con la ricetta #consapienza sarà semplicissimo, vedrete. Potrete anche prepararne tanti, tantissimi, congelarli uno ad uno una volta freddi e poi gustarli quando volete. Ma entreremo dopo nei dettagli, per ora mettiamo le mani in pasta.

Ingredienti

  • 225 ml di latte
  • 15 gr di lievito di birra
  • 50 gr di burro
  • 75 gr di zucchero
  • 1 cucchiaino di miele
  • 7 gr di sale
  • 500 gr di farina 00 (oppure 250gr di 00 e 250 gr di manitoba)
  • latte q.b. e 1 uovo per la finiura
  • Scorza di arancia
  • Uvetta q.b.
  • 500 ml di panna fresca
  • zucchero a velo q.b
  • vaniglia pura in bacche

Intiepidite il latte, aggiungetevi un cucchiaino di miele ed il lievito, fatelo sciogliere, coprite con la pellicola e tenete da parte per un quarto d’ora o finché ci saranno delle bollicine in superficie.

Intanto mettete a bagno l’uvetta in acqua tiepida, poi lavatela ben bene e strizzatela. (Se volete saperne di più leggete questo post)

Prelevate la scorza di una arancia con l’aiuto di uno zester e tenete da parte.

In una ciotola riunite le farine, lo zucchero, la scorza di arancia, un pizzico di vaniglia se volete e poi il miscuglio di latte e lievito. Iniziate ad impastare e trasferitevi sulla spianatoia appena iniziate ad avere un panetto più sodo. Impastate per bene per qualche minuto, unite poi il sale e, un po’ per volta, il burro a pezzettini. Fate assorbire un pezzetto e poi unite il successivo. Dovrete ottenere un impasto bello elastico e morbido, liscio. Unite l’uvetta.

Fate lievitare in una ciotola unta leggermente e coperta messa nel forno spento ma con la sola luce accesa. Aspettate che raddoppi almeno di volume quindi porzionate l’impasto ottenenendo dei “panini” di 40/50 gr ciascuno – non superate comunque i 70 gr! Pesate ogni panetto, io faccio così. Date loro la classica forma un po’ oblunga, allungata, non tonda. Spennellateli con poco latte tiepido e lasciate lievitare sulla leccarda coperta con carta forno fino al raddoppio nuovamente.

Una volta ben lievitati, tirate fuori e preriscaldate il forno in modalità statica a 180°. Intanto pennellate i maritozzi con un miscuglio di tuorlo e latte.

Cuoceteli fino a che saranno ben dorati sopra e sotto, circa 20 minuti, ma controllate ché ogni forno ha i suoi tempi

Fateli raffreddare su una gratella, bene. A questo punto potete:

  1. Mangiarli così come sono…ma sarebbe un peccato.
  2. Congelarli uno ad uno in sacchetti per alimenti. Per gustarli a colazione tirateli fuori la sera prima e metteteli sulla gratella del microonde, chiusi nel fornetto, spento. Al mattino saranno fragranti come appena sfornati…o quasi.
  3. Farcirli con panna fresca montata con zucchero a velo a piacere e vaniglia pura. Non montate troppo la panna altrimenti diventerà burrosa e stucchevole. Deve avere la consistenza della schiuma da barba, per intenderci. Tagliate i maritozzi per il lungo, riempiteli di panna golosa con la sac a poche o con un cucchiaio, spolverate di zucchero a velo e … gnam!! 

Ciambelle dolci di Pasqua

Oggi voglio proporvi una ricetta tradizionale campana ma che, con più o meno varianti, troviamo un po’ in tutto il sud italia dalla Basilicata, alla Sicilia, alla Puglia.

Si tratta di taralli dolci, dei biscottoni a forma di ciambella tipici di questo periodo, molto semplici ma genuini e deliziosi, ottimi anche per i bimbi, venivano cotti nel forno a legna tra una pastiera ed un tortano.

Dunque, per realizzare le ciambelle pasquali vi occorreranno:

  • 500 gr di farina 00
  • 200 gr di zucchero semolato
  • 100 gr di burro morbido
  • 3 uova
  • latte tiepido q.b.
  • 2 cucchiai di succo di limone e la scorza grattugiata
  • 10gr di carbonato di ammonio (ammoniaca per dolci – mezza bustina)
  • poco latte per pennellare -o tuorlo e latte
  • granella di zucchero o codette colorate q.b. (facoltativo)

Detto fatto, l’impasto delle ciambelle pasquali sarà pronto in un battibaleno: basterà impastare tutti gli ingredienti insieme. Aggiungete il latte poco per volta all’occorrenza, fino ad ottenere un panetto liscio e morbido ma consistente. Resterà un pochino appiccicoso. Fatelo riposare almeno 15 minuti coperto da pellicola.

Accendete il forno in modalità statica a 180°.

Creare una treccia a tre capi

Quindi tagliate delle strisce e ricavatene dei salsicciotti. Allineate tre rotolini, uniteli alla sommità e quindi intrecciateli fino ad ottenere una bella treccia a tre capi. Abbiate cura che i rotolini non siano più grandi del vostro mignolo. (Se volete avere un’idea di come intrecciarli, sulla mia pagina facebook troverete un breve video esplicativo) Quindi unite i due capi della treccia schiacciando bene e ottenendo una ciambella.

Chiudere la treccia a creare una coroncina

Ponete sulla placca del forno coperta di carta forno ben distanziati perché crescono in cottura. Pennellate con latte tiepido -o con un tuorlo battuto con un goccio di latte- e, se vi piace, cospargete con granella di zucchero o confettini colorati. La tradizione, a dire il vero, prevede che vi vengano incastonate delle uova intere crude che poi in forno cuoceranno e verranno mangiate assieme a colazione…scegliete voi: potreste usare delle piccole uova di quaglia. Ovviamente prima dovrete lavare bene i gusci!

Infornate per circa 20 minuti o comunque fino a colorazione. Fate freddare su una gratella.

Servitele per la colazione di Pasqua con ovetti di cioccolato confettati o potete utilizzarli come segnaposto per il pranzo di Pasqua: legatevi un bel nastro colorato, applicatevi un bigliettino col nome di ciascun invitato et voilà!

Ciambella segnaposto

Buona Santa Pasqua!

Strudel_di_mele

Sono dell’opinione che quando si viaggia bisogna assaggiare almeno almeno i prodotti tipici e qualche piatto locale. Certo ci sono cucine che non stuzzicano nè vista nè palato, non è certo il caso di quella italiana: ogni regione ha un patrimonio infinito di leccornie da provare e rifare. Perciò come esimersi dall’assaggiare tutto?

Estate, Dolomiti del Trentino, passeggiate e calo degli zuccheri= strudel di mele !

Già nell’andare la vista di sterminati campi di mele, rosse, verdi, a perdita d’occhio ti fanno pensare a golose colazioni e spuntini a base di frutti freschi…poi assaggi lo strudel originale ed è amore al primo morso!

Perciò lo rifacciamo insieme.

Per l’impasto:

  • 200 gr di farina integrale
  • 100 gr di farina 00
  • 30 gr di zucchero semolato
  • 2 cucchiai di olio extra vergine
  • 1 tuorlo
  • acqua tiepida
  • sale q.b.

Per il ripieno

  • 4 mele del Trentino a vostra scelta, meglio quelle verdi
  • 100 gr di uvetta
  • 2 cucchiai di rum
  • pangrattato q.b.
  • scorza di arancia
  • 80 gr di zucchero di canna
  • spezie macinate: cannella, chiodi di garofano, zenzero
  • 40 gr di mandorle in filetti o pinoli
  • 1 limone

Per finire

  • 1 tuorlo
  • 1 cucchiaio di latte o panna fresca
  • 1 cucchiaio di miele
  • semi di papavero

Preparate una pasta ben lavorata ma morbida e lasciatela riposare una ventina di minuti almeno.

Condire le mele

Mondate le mele e tagliatele a fettine, spruzzatele con succo di limone per non farle ossidare. Lavate e mettete a rinvenire l’uvetta in acqua tiepida, quindi lavatela nuovamente e unitevi il rum –ricordate i miei consigli a riguardo?. Unite le mele, l’uvetta, le spezie, la scorza di arancia e tanto pangrattato fino ad ottenere un composto morbido ma privo di liquidi. Io ho utilizzato briciole di biscotti -per intenderci, il fondo della biscottiera.

spianare la pasta e farcirla

Spianate la pasta sottilmente, ricavando un rettangolo, disponetevi sopra il composto ed arrotolatelo su se stesso, sigillando bene i bordi e lasciando la “cucitura” sotto. Ponetelo sulla placca con carta forno e spennellatelo con il tuorlo battuto insieme al latte, praticatevi dei tagli trasversali o dei fori con uno stecco e infornate a 220° per circa 30 minuti o fino a doratura.

cuocere lo strudel e finirlo

Quando è praticamente cotto, estraetelo, spennellate lo strudel col miele, cospargete con i semi di papavero e rimettete in forno per altri 5 minuti.

Per una versione alternativa, seguite la mia rubrica “Chef on the Road” per Automotive Space e sabato la troverete online!

Se andate in Trentino, vi consiglio di assaggiare i cancì (ravioli ripieni) lo stinco con la polenta, lo yogurt artigianale, i bretzel, gli spatzle, la crema di ortiche ed il pane, pieno ricco di semi di ogni tipo.

taralli_napoletani_sugna_pepe

I taralli sugna e pepe sono un must delle passeggiate napoletane sul lungomare Caracciolo e delle gite fuoriporta, in particolare di Pasquetta!

Li ho sempre amati e quest’anno ho deciso di provarli per Pasqua…decisamente entreranno a far parte del mio menu pasquale da oggi in poi!

taralli_napoletani_sugna_e_pepe

Ma sono talmente sfiziosi e semplici che ve li propongo anche in versione da aperitivo, a forma di bastoncini: un coppetiello di carta paglia o colorato, bollicine ghiacciate ed avrete il vostro aperitivo after ring!

Vediamo gli ingredienti:

  • 500 gr di farina
  • 150 gr di sugna (strutto)
  • 15 gr di lievito di birra
  • 200 gr di mandorle con buccia
  • pepe nero macinato fresco a volontà
  • 8 gr di sale fino

Innanzitutto preparate il lievitino -quello che a #Napoli chiamiamo “criscito”- sciogliendo il lievito in un dito di acqua e mescolandolo a 100 gr di farina. Se occorre unite altra acqua, un cucchiaio per volta, in modo da ottenere un piccolo panetto sodo: praticatevi una incisione a croce in superficie e  mettete a lievitare.

impasto_taralli

Quando sarà raddoppiato di volume, unite la farina rimanente, strutto, sale e pepe ed il lievitino ed impastate molto molto bene per almeno 10 minuti. Vedrete che non servirà farina di appoggio perché l’impasto risulterà compatto e unto e si staccherà dal piano con facilità. E’ molto semplice da lavorare!

formare_taralli_e_infornare

Quando sarà pronto, fatelo riposare solo un paio di minuti e iniziate a preparare i taralli: prelevate delle palline di pasta, allungatele a bastoncino, ripiegate il bastoncino ad U ed attorcigliatelo su se stesso. Quindi formate una ciambella chiudendo bene le estremità.

Ponete i taralli ottenuti a lievitare sulla placca del forno coperta da carta forno. Ne otterrete più o meno 40.

Una volta lievitati, diventeranno belli gonfi, incastonate delle mandorle in ciascun tarallo -io preferisco le nocciole ed ho usato quelle- e cuocete in forno a 180° fino a che saranno belli dorati e croccanti, circa 15\20 minuti.

Se volete presentarli nel coppetiello, fermatevi alla lavorazione a bastoncino, facendoli però molto sottili perché gonfiano tanto.

peperoni_agrodolci_formaggio_uvetta

Questa ricetta è un regalo che mi ha fatto la signora Fiorella, palermitana doc, grande cuoca, mamma della mia carissima Barbara. E’ successo questo: abbiamo organizzato una cena tra sole donne col patto che, essendo tutte patite di cucina, ciascuna contribuisse con un proprio piatto.

A me è toccato il dolce, a Nella il primo piatto, Valeria ha preparato il polpettone…Barbara ci ha deliziato con questa prelibatezza agrodolce: degli involtini di peperoni alla siciliana, imbottiti e saporitissimi.

Sono anche semplici da preparare, abbastanza veloci.

Ingredienti per 2 persone:

  • 1 peperone grande 
  • 150 gr di formaggio saporito -caciocavallo, provolone o caciotta
  • 150 gr di prosciutto cotto
  • 30 gr di uvetta
  • 30 gr di pinoli
  • pan grattato q.b.
  • sale e pepe q.b.
  • olio extra vergine q.b.
  • aceto di vino bianco q.b.
  • 1 cucchiaio raso di zucchero semolato

Grigliate il peperone o cuocetelo in forno così com’è fino a che la pelle scurica e si raggrinzisca, quindi infilatelo in un sacchetto per alimento o in un sacchetto di carta per il pane e chiudetelo. Si sprigionerà vapore che vi aiuterà a spellarlo.

Una volta intiepidito, spellate il peperone diviso in 4 grandi falde e privatelo completamente di semi e filamenti. Dividete ciascuna falda in due pezzi per il senso della larghezza.

preparare_ripieno

Preparate il ripieno mescolando e compattando insieme il formaggio in cubetti, il prosciutto sminuzzato, l’uvetta precedentemente lavata e fatta rinvenire in acqua tiepida, i pinoli, il pangrattato e l’olio in quantità tale da amalgamare bene il tutto.

imbottire_involtini

Formate delle sorte di polpettine pressando il composto tra le mani e imbottite gli involtini rigirando la chiusura sul fondo.

infornare_involtini_imbottiti

Ponete gli involtini così composti in una teglia antiaderente con un filo di olio cospargete con olio e uno o due cucchiai di aceto, lo zucchero e sale e pepe. Infornate a 200° per 15 – 20 minuti.

Servite tiepidi come secondo piatto o piatto unico.

Grazie Fiorella 🙂

gnudi1

Tradizionalmente gli gnudi di ricotta, queste sorte di gnocchetti morbidi, sono fatti con gli spinaci…ma io amo cambiare e sperimentare, lo sapete, ed a mio marito piace molto la rucola…et voilà!

In effetti sono un piatto tradizionale toscano, nudi perché privi dell’involucro, della pasta: sono praticamente il ripieno di un tortellone!

Facciamoli per due persone con:

  • 250 gr di ricotta
  • 1 uovo
  • 30 gr di parmigiano
  • 1 mazzetto di rucola fresca
  • farina 00 q.b.
  • una noce di burro

Innanzitutto lavate ed asciugate la rucola, anche se è quella imbustata, e tritatela non troppo finemente.

gnudi2

Quindi impastate insieme gli altri ingredienti e la rucola stessa aggiungendo farina fino ad ottenere un impasto lavorabile e non liquido.

gnudi3

Io mi sono aiutata con una sac a poche facendo cadere mucchietti di impasto nell’acqua in ebollizione. Saltateli in poco burro e servite.

castagnole1

Quest’anno San Valentino e Carnevale quasi coincidono ed io non posso esimermi dal pubblicare la ricetta di un dolcino carnevalesco, simbolo del carnevale in tutta l’Italia Centrale e soprattutto nelle Marche come questo detto popolare attesta:

“Fenito Carnevà, fenito amore
fenito a fà la pachia da signore
fenito de stacià farina in fiore
fenito de magnà le castagnole”

ossia:

“Finito Carnevale, finito amore
finito il far la pacchia da signore
finito il setacciar farina in fiore
finito il mangiare castagnole”

Parlo ovviamente delle castagnole di Carnevale che io vi presento in una versione al forno che a me piace inzuppare ed inzuccherare … ma vediamo gli ingredienti:

  • 400 gr di farina 00
  • 2 uova
  • 150 gr di zucchero semolato
  • 50 gr di burro
  • lievito per dolci
  • un pizzico di sale
  • la scorza di due arance e quella di un limone
  • 100 ml di vino dolceper lo sciroppo (facoltativo)
  • 300 gr di zucchero semolato
  • 300 ml di acqua
  • scorza di agrumi
  • 50 ml di liquore dolceper la finitura
  • 300 gr di zucchero a velo

castagnole2

In una ciotola capiente ponete gli ingredienti secchi, mescolateli, quindi unite le uova, il burro ed il vino a mano a mano che impastate con le mani. (potete utilizzare una impastatrice elettrica).

Trasferite l’impasto sulla spianatoia ed, aiutandovi con della farina di supporto, continuate ad impastare per ottenere un panetto morbido e compatto, liscio liscio.

castagnole3

Fatelo riposare una decina di minuti quindi ricavatene dei salsicciotti che taglierete a tocchetti e trasformerete in palline o bastoncini.

Ponete le castagnole ottenute sulla placca del forno coperta con carta da forno ed infornate a 200°. Saranno pronte in circa 10 minuti.

A questo punto avete due opzioni: rotolare le castagnole calde nello zucchero a velo oppure inzupparle prima e poi zuccherarle. Io vi consiglio questa seconda opzione perchè diventano morbidissime e profumate.

Quindi prima di infornare avrete preparato uno sciroppo portando a bollore acqua e zucchero con la scorza degli agrumi. Una volta tiepido agiungete il liquore scelto.

castagnole4

Sfornate le castagnole e, mentre sono ancora calde, inzuppatele velocemente nello sciroppo tiepido. Quindi rotolatele nello zucchero a velo.

Servitele con cioccolata calda!

Se le preparate per dei bimbi e con i bimbi sostituite il vino dolce con latte o succo di arancia filtrato in pari quantità ed omettete il liquore nello sciroppo e…buon divertimento!