uova strapazzate

E’ sabato mattina, vi alzate tardi, non avete impegni e volete prendere la vita con calma, senza correre. Almeno oggi.

Vi serve un buon brunch!

Preparate un buon cappuccino o caffelatte, del pane tostato integrale ricco di fibre -così almeno vi svegliate da dentro- una fetta di crostata o qualche biscotto si ma…sono le 11! Poi chi pranza!? Niente paura: preparate anche delle uova strapazzate #consapienza. Salterete volentieri il pranzo.

Di certo avrete in casa:

  • uova
  • panna fresca o latte intero
  • sale e pepe q.b.
  • olio evo o burro q.b.

Innanzitutto calcolate non più di due uova a persona -dose massima settimanale a testa!

sbattete le uova con la panna

Sbattetele in una ciotola con un paio di cucchiai di panna fresca -meglio- o latte, salate e pepate.

strapazzate le uova in padella

Fate scaldare una padella con poco olio o burro e versatevi le uova facendole rapprendere. A mano a mano che addensano rompetele con una paletta, strapazzatele, tenendole il più possibile cremose. Servitele calde con pane tostato e magari porri e speck rosolati insieme o -se volete esagerare- formaggio grattugiato in scaglie, tipo leerdammer o asiago…godurioso!

Volendo un tocco glam e “affumicato” potete omettere il sale in cottura e salare con sale nero di Cipro o sale affumicato.

Buon brunch e buon weekend!

tisana allo zenzero

Mi sa che questo è proprio il periodo giusto per proporvi questo toccasana: una tisana allo zenzero ed agrumi che vi aiuterà a sconfiggere raffreddori, tosse e tutti i fastidi dell’apparato respiratorio tipici di questi mesi.

Sia ben chiaro: non vi prometto miracoli, ma quasi! A me da grande beneficio e così ve la propongo.

Procuratevi:

  • 1 radice di zenzero fresco
  • 1 arancia 
  • 1 limone
  • miele
  • acqua oligominerale

infondere gli aromi in acqua

Innanzitutto calcolate una tazza di acqua per persona, come per il thè vi consiglio di utilizzare un’acqua a basso residuo fisso -come mi ha insegnato la mia amica Tatiana.

Quindi portatela a bollore unendovi la scorza degli agrumi e un pezzetto di radice di zenzero pelata e lavata per persona.

Fate bollire per un paio di minuti, quindi bevetela calda dolcificata con miele se vi va.

Addio raffreddore!

chapati con pollo tikka masala

Oggi ce ne andiamo in India! Non ci sono mai stata ma mi affascina tantissimo: la cultura, i colori, gli abiti e -ovviamente- la cucina.

Dopo aver letto “Il talento del cuoco” di Martin Suter poi, non ho potuto trattenermi e, siccome in quel di Voghera, avevo acquistato un misto di spezie specifiche per il pollo tandoori ed eccoci qua a preparare un pollo tikka masala nella mia versione senza sugo di pomodoro…resto in India non vado in Inghilterra.

Vi indico gli ingredienti, come sempre per due persone…moltiplicate voi:

Per i chapati:

  • 100 gr di farina integrale + 20 gr di farina 00
  • 90 gr di acqua tiepida
  • sale q.b.

Per il pollo:

  • 200 gr di bocconcini di petto pollo
  • 100 gr di salsiccia di pollo
  • 1 vasetto di yogurt bianco intero -non dolce ovviamente
  • il succo di mezzo limone o lime
  • la scorza di limone o lime
  • 2 cucchiaini di spezie garam masala
  • 1 cucchiaino di paprika
  • 1 cucchiaino di coriandolo 
  • 1 cucchiaio di olio evo
  • 1 spicchio di aglio
  • sale q.b.

preparate la marinata

Innanzitutto preparate la marinata mescolando tutti gli ingredienti e mettendovi a marinare il pollo e la salsiccia a tocchetti per almeno 1 ora.

preparate i chapati

Quindi preparate l’impasto dei chapati con farina acqua e sale. Fatelo riposare un quarto d’ora, stendetelo sottilmente e coppate dei cerchi belli grandi e cuoceteli sulla piastra.

marinate il pollo e la salsiccia

Scaldate un goccio di olio in padella antiaderente e fate cuocere il pollo con tutta la marinata. Potete anche cuocere tutto in forno per 15 minuti. In effetti il tandoori si chiama così proprio perché cotto in un forno -tandoor- in argilla.

Servite il pollo con la salsa avvolto nei chapati magari accompagnato da una salsina di yogurt e curcuma e coriandolo fresco tritato.

filetti di triglia su medaglione di patate e biete

Diciamoci la verità: le triglie sono buone, davvero gustose, ma piccoleee. Piccole piccole.

Affinché risultino soddisfacenti vanno servite in gran quantità o in abbinamento ad un contorno sostanzioso.

Questa ricetta è nata da questa necessità e da quella di recuperare delle patate lesse che non avevo utilizzato.

Vi spiego come, intanto procuratevi:

  • 4 triglie grandi squamate bene, eviscerate e sfilettate
  • 2 patate lesse, grandi
  • 20 gr di burro
  • 1 rametto di rosmarino fresco
  • 1 mazzo di bietole o di coste
  • 1 limone
  • una manciata di pinoli
  • una decina di olive nere di Gaeta
  • sale marino, sale rosa e pepe bianco q.b.

rosolare i medaglioni

Innanzitutto preparate una puree di patate molto soda schiacciando le patate e riducendole in crema, aggiungetevi il burro fuso, sale e pepe. Formate due polpette uguali e schiacciatele ottenendo dei medaglioni.

Lessate le bietole, scolatele molto bene, strizzatele se necessario.

In una padella antiaderente scaldate un cucchiaio di olio evo e rosolatevi i medaglioni da entrambi i lati fino a renderli croccanti.

rosolare le triglie

Stessa sorte per i filetti di triglia che rosolerete in olio con rametti di rosmarino solo dal lato della pelle fino a che saranno cotti, infine conditeli con sale rosa dell’Himalaya e pepe bianco macinato fresco .

Saltate le bietole in padella con olio sale e limone.

Servite i filetti sui medaglioni, guarnite con pinoli tostati senza grassi aggiunti e con le olive snocciolate e tagliate a metà, accompagnate alle bietole al limone.

Ottima anche la variante con patate arrosto…presto la ricetta!