whoopies

Sembra ieri e son già tornate le festività di Ognissanti.

Io, come sapete, amo le tradizioni anche quelle non proprio nostrane. E poi, col lavoro che faccio, le feste di Halloween sono uno spasso!

Per prepararci alla sera di “Dolcetto o scherzetto” vi presento una ricetta\idea che ho proposto lo scorso anno alla Festa annuale della Scuola di Lingue straniere Cross Boundaries della mia carissima amica Viviana, con la quale ci divertiamo da matte con la scusa di far divertire i piccoli studenti.

Trasformeremo un semplice whoopie pie in una zucca di Jack ‘o Lantern, Halloween puro!

La ricetta del whoopie pie per 24 gusci, cioè 12 lanterne 😉 :

  • 125 gr di burro morbido
  • 200 gr di zucchero semolato
  • 1 uovo grande
  • 350 gr di farina
  • 225 ml di latte
  • 1 bustina di lievito chimico
  • colorante arancio in gel o pasta
  • Crema alla nocciola e cioccolato fondente per la decorazione e la farcitura

Innanzitutto per lavorare con più semplicità vi occorrerà la teglia da whoopie pie…ma gli escamotages si trovano: potete versare l’impasto a cucchiaiate -non saranno dei cerchi perfetti ma neppure le zucche, bitorzolute come sono- oppure cuocere una teglia intera di pasta montata e coppare i cerchi una volta cotta. Scegliete voi.

Mi scuserete ma non ho fatto le foto della lavorazione: quando lavoro e non preparo le ricette per il blog sono talmente presa che me ne dimentico…sapeste quante preparazioni vi perdete! 🙁  Perdonatemi!

Vi assicuro però che non è difficile, per nulla! Montate il burro con lo zucchero fino a renderlo molto cremoso e spumoso quindi aggiungete l’uovo ed amalgamate bene.

Unite farina e lievito e aggiungeteli poco per volta all’impasto setacciandoli. Dovrete ottenere un composto liscio aggiungendo latte a poco a poco. Quando avrete ottenuto un impasto omogeneo e liscio, aggiungete il colorante a goccia a goccia fino ad ottenere un bell’arancio: attenzione perchè in cottura scurisce.

Cuocete l’impasto seconso il metodo che avete scelto a 180° per 10\15 minuti ma fate la prova stecchino per valutarne la cottura: il colorante può fuorviarvi!

Sformateli su una gratella di pasticceria dopo averli fatti riposare 5 minuti nella teglia fuori dal forno. Quindi fate freddare completamente.

Sciogliete 100g di cioccolato fondente a bagnomaria e versatelo in un conetto di carta, una piccola siringa per dolci o una sac a poche. Con questo decorerete il whoopie pie superiore facendogli occhi e bocca storti, come la classica zucca intagliata.

Farcite il whoopie pie inferiore con crema di nocciola -o marmellata, crema di latte, crema pasticcera…ciò che più vi piace- ed accoppiate i due whoopie … mostruosamente buoni!

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Per altre idee, guardate il mio post sui biscotti decorati per Halloween e buon divertimento 😀

 

rosti1Il rosti di patate mi ha sempre attirato, confesso che non lo faccio spesso, forse perchè non è nella mia tradizione. Ma siccome adoro le patate l’ho provato ed ho deciso di abbinarlo a degli spiedini di pollo molto speziati ed un pò piccantini lasciando al rosti il compito di salvare il palato infuocato.

Per quattro persone vi occorreranno:

  • 4 patate medie
  • 600 gr di petto di pollo
  • paprika 1 cucchiaio
  • peperoncino 1 cucchiaino
  • zenzero 1 cucchiaino
  • curry in polvere a piacere
  • erba cipollina disidratata q.b.
  • sale e pepe q.b.
  • olio evo
  • olio evo o di semi di arachide per friggere

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Innanzitutto bisognerà ridurre il petto di pollo in cubotti e metterlo a marinare con le spezie ed un paio di cucchiai di olio evo.

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Quindi vanno grattugiate le patate con la grattugia a fori larghi, potete farlo anche con il food processor, poi strizzate le patate grattugiate tra le mani ed ottenete delle “pallottole” che schiaccerete e friggerete in olio ben caldo facendole dorare da ambo i lati.

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Intanto cuocete a fiamma viva i cubotti di pollo, poi coprite e fate arrivare il calore al cuore, oppure finiteli in forno.

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Create gli spiedini, scolate bene i rosti su carta assorbente per fritti e adagiate 2 spiedini su ciascun rosti.

Buona cena.

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Vi avevo promesso più ricette dolci ed ogni promessa è debito ed i debiti vanno saldati e … insomma: eccone una.

E’ una ricetta che mi ha passato mia suocera, Fortunata, ed è una torta proprio buona!

Vi occorreranno:

  • 3 uova
  • 200 gr di zucchero
  • 150 gr di farina
  • 70 gr di burro + quello per la teglia
  • 1 scatola di ananas sciroppato ed il suo sciroppo
  • sale q.b.
  • 1 bustina di lievito chimico
  • ciliegie candite rosse q.b.

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Prepariamo l’impasto sbattendo le uova ed aggiungendovi poi 150 gr di zucchero. Battete molto bene fino ad avere un composto spumoso quindi aggiungete la farina setacciata assieme al lievito e ammorbidite col burro fuso ma freddo e lo sciroppo dell’ananas se necessario.

Quindi preparate del caramello con lo zucchero rimanente (seguite la ricetta dei frollini al caramello per le indicazioni)

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Imburrate una teglia antiaderente da torta e ricoprite il fondo col caramello quindi adagiatevi le fette di ananas scolate dallo sciroppo.

Coprite con l’impasto ed infornate a 180° fino a cottura, circa 20 minuti\ mezz’ora – ma fate sempre prima la prova stecco di legno.

Rivoltate la torta di ananas direttamente sul piatto da portata e decorate con le ciliegie candite…molto anni ’80 ma carina 🙂

risotto agrumi

Ciao a tutti! Con questa ricetta, non nuova ma che amo moltissimo, ho deciso di partecipare al Food Contest -Colesterolo “Cattivo”? No, grazie- indetto dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di cui vi allego il banner. Se vi cliccate sopra leggerete non solo il regolamento del contest al quale partecipo ma anche degli interessantissimi articoli sulla buona alimentazione sana.

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Ho pensato subito a questa ricetta perchè si tratta di un risotto classico ma è arricchito e profumato dagli agrumi, dalla melagrana e da questa bacca, il pepe di Sichuan, che gli conferisce una nota davvero particolare e tutti insieme lo trasformano in un concentrato di effetti benefici! Vediamo insieme perchè:

Il Pepe di Sichuan  viene chiamato anche “Pepe d’Anice”, “Fiore di Pepe” o “Pepe di Montagna” ed appartiene alla famiglia delle Rutaceae, stessa famiglia dei limoni. È una pianta perenne originaria della Cina in particolare della regione di Sichuan, da cui prende il nome, ed ha potere carminativo e antispasmodico, stimolante, purificatore del sangue e diuretico. Nella medicina tradizionale, l’estratto oleoso è usato per lenire prurito e mal di denti, per questo la pianta viene talvolta chiamata “albero del mal di denti”. E’ una delle spezie cinesi più antiche, anche Confucio la nomina nel suo Poema delle odi; per molti secoli fu offerta come dono agli imperatori.

La melagrana, dal canto suo, è ricca di proprietà: radici, scorza e foglie sono astringenti mentre i chicchi sugosi -che utilizzeremo noi- sono ricchissimi di vitamina C. Proprio come gli agrumi: facciamo il pieno in vista dei primi freddi per tutelare il nostro sistema immunitario.

Ma veniamo alla ricetta del risotto agli agrumi vera e propria:

Per quattro persone occorreranno:

  • 350g di riso arborio
  • 1 litro di brodo vegetale (fatto con sedano, carota, patata e poca cipolla)
  • 1 scalogno piccolo
  • qualche gambo di prezzemolo
  • il succo di 1/2 arancia
  • il succo di 1 mandarino
  • il succo di 1 limone
  • la scorza di arancia e limone
  • 2 cucchiai di olio extravergine
  • pepe di Sichuan q.b.
  • 1 melagrana
  • sale fino marino q.b.

Tritate lo scalogno finemente e portate a bollore il brodo tenendolo sempre a filo di bollore.

Prelevate la scorza degli agrumi con l’aiuto di una grattugia a manico, se possibile, perchè taglia e non strappa la buccia in modo da conservare tutti gli oli essenziali in essa contenuti.

Macinate il pepe di Sichuan con un mortaio o con un macinaspezie.

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Tagliate una melagrana in due parti e, muniti di cucchiaio di legno e ciotola, battete sul dorso della melagrana per ricavarne i chicchi. Tenete la mano bassa nella ciotola per evitare schizzi sugli abiti, difficili da lavar via.

Conservate il succo fuoriuscito e bevetelo…è un toccasana!

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In una pentola larga e bassa ponete l’olio, lo scalogno, i gambi di prezzemolo ed un cucchiaio di brodo e fate sudare lo scalogno. Quindi togliete i gambi di prezzemolo e tostate il riso rimestando sempre finché, quando sarà ben caldo, lo sentirete quasi scoppiettare.

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Spremete gli agrumi solo all’ultimo minuto prima di usarli e sfumate il riso caldo col succo  filtrato attraverso un colino. Fatelo assorbire, quindi procedete come per un normale risotto aggiungendo uno o due mestoli di brodo alla volta continuando a mescolare.

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A metà cottura, non oltre, aggiungete il pepe di Sichuan e la scorza degli agrumi. Portate a cottura regolando di sale. Quando il riso sarà cotto ma ancora un po’ al dente e cremoso, spegnete il fuoco e mantecate con un cucchiaio di olio agitando il tegame e spatolando il riso in modo che il liquido e l’olio si emulsionino a creare una crema deliziosa.

Fate riposare qualche secondo coperto e servite caldo, all’onda -cioè morbido e cremoso- decorando con fili di scorze di limone ed arancia, poco pepe di Sichuan e aggiungendo i chicchi di melagrana freschi.

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Ho scoperto il grano arso nella sua terra di nascita, la meravigliosa Puglia! Ho trovato e poi provato della pasta fatta con la farina di grano arso e me ne sono innamorata. E’ un prodotto di  origini antiche e poverissime: era null’altro che la farina ricavata dal grano arso, bruciato, insieme alle stoppie che poi i contadini recuperavano ed usavano, in mancanza di altro. Ma come tutte le cose faticate e “sudate” è di una bontà unica, speciale, semplice.

Noi oggi useremo questa farina per delle focaccine singole, piccoline, ottime per un buffet ma anche per una cena sfiziosa. Nulla toglie che possiate fare una sola focaccia grande, una treccia…sbizzarritevi!

Occorrono:

  • 350 gr di farina 00
  • 150 gr di farina di grano arso
  • 300 ml di acqua
  • 3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
  • 12 gr di lievito di birra
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • sale q.b.
  • pomodorini e cipolle rosse q.b.
  • basilico fresco e timo q.b.
  • olive nere di Gaeta q.b.
  • sale grosso, facoltativo
  • farina per la spianatoia q.b.
  • olio evo q.b.

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Riunite in una ciotola molto capiente le farine ed i tre cucchiai di olio. Sciogliete il lievito nell’acqua insieme allo zucchero, attendete un minuto e poi iniziate ad impastare farine ed olio aggiungendo acqua con lievito poco per volta.

Infine aggiungete il sale e trasferite il composto sulla spianatoia: dovrete lavorarlo almeno 1o minuti, perciò se avete un’impastatrice demandate ad essa il lavoro duro.

Mettete l’impasto a lievitare dopo averlo unto con pochissimo olio (io mi ungo le mani e poi lo accarezzo) ponendolo nella ciotola. Coprite con un panno pulitissimo e mettete il tutto nel forno spento ma con la luce accesa: si creerà una sorta di camera di lievitazione.

Intanto che l’impasto riposa e lievita, pulite le cipolle e tagliatele in spicchi sfogliandoli. Pulite e tagliate anche i pomodorini.

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Passata almeno un’ora -meglio due- riprendete l’impasto e lavoratelo velocissimamente sul banco, quindi ricavatene un salsicciotto che taglierete in porzioni il più simili possibili.

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Schiacciate con le dita ogni porzione e fatela lievitare per una ventina di minuti quindi  “farcitela” schiacciandovi all’interno pomodorini o cipolle o entrambi se vi va.

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Fate lievitare ancora un pò quindi cospargete con un filo di olio ed  infornate a 180° in forno statico.

Guarnite ed insaporite con basilico le focaccine coi pomodorini e con timo ed olive nere denocciolate quelle con le cipolle. Volendo potete aggiungere qualche grano di sale grosso in superficie.

Un’ottima birra artigianale o un calice di Primitivo di Manduria, amici … felicità!

 

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I primi freddi fanno venire subito voglia di qualcosa di rovente, cotto in forno così da scaldare la casa, saporito e sostanzioso.

Vi propongo questa sorta di pasticcio di patate e salsiccia arricchito coi funghi e pochissimo formaggio…un comfort food quasi da baita ed inverno pieno. Ma una volta ogni tanto ci sta bene.

Procuratevi:

  • 4 salsiccette
  • 300 gr di purea di patate
  • 400 gr di funghi champignon
  • 40 gr di formaggio morbido, tipo taleggio o brie
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 peperoncino
  • 1 noce di burro
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • olio evo q.b.
  • sale q.b.

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Togliete il budello alle salsiccette e ricavatene solo la carne, sbriciolandola. Tenete da parte ed intanto pulite i funghi dalla terra e “spellateli” quindi affettateli sottilemnte.

Fate imbiondire l’aglio senz’anima ed il peperoncino in un paio di cucchiai di olio, quindi rosolatevi i funghi, salate pochissimo e cuocete per 5 minuti. Quindi aggiungete le salsicce sbriciolate e portate a cottura.

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Unite salsicce e funghi alla purea di patate, insaporite col burro e mescolate bene.

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Mettete il composto in una teglia da forno o in tegliette individuali, aggiungete qualche tocchettino di formaggio (facoltativo) e mettete in forno a gratinare a 200°.

Io ho lasciato un pò di funghi e salsicce da parte e li ho messi in centro decorando poi con prezzemolo tritato finemente.

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Signore e signori ecco a voi La Gricia! L’antesignana di carbonara per taluni, di amatriciana per tal’altri!E’ infatti un piatto talmente antico che i laziali inventori e fruitori non conoscevano ancora il pomodoro perchè Colombo, Cristoforo, non era ancora andato a prenderlo in America.

Semplice come sono semplici le ricette della tradizione italiana, gustosa come è la nostra cucina, se vi piacciono guanciale e pecorino è fatta per voi.

Dunque, per due persone:

  • 200 gr di rigatoni o mezze maniche
  • 80 gr di guanciale (se non lo trovate surrogte con pancetta affumicata)
  • 80 gr di pecorino romano grattugiato
  • pepe macinato fresco a volontà

Stop. Pochi ingredienti, ricetta assicurata!

Mettete a lessare la pasta in abbondante acqua salata, non troppo.

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In un padellone antiaderente rosolate il guanciale tagliato a listarelle senza aggiungere grassi, ma, di tanto in tanto, un cucchiaio di acqua di cottura della pasta: dovrete ottenere un sughino cremoso e succulento.

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Scolate la pasta al dente -c’è bisogno di dirlo?- ed amalgamatela al sughino di guanciale. Spegnete la fiamma ed aggiungete pecorino grattugiato e pepe.

Impiattate e servite con una spolverata di pecorino e di pepe nero.

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Questa ricetta, o meglio preparazione, che vi suggerisco è nata per esplicita richiesta di mio marito!

Il super commercialista d’assalto,tornato al lavoro e ripresa la piscina, c’ha le voglie: ha ricominciato a chiedere nuove ricette e, in questo caso, visti i moscardini sul banco del pesce ha deciso di adottarli ed affidarmeli.

Detto fatto! Io non mangiopomodoro, lo sapete, ma lui si…perciò i moscardini sono stati divisi e preparati in due modi diversi: con la salsa di pomodoro e in guazzetto di agrumi, per me!

Per preparare i moscardini affogati per una persona, procuratevi:

  • 200\300 gr di moscardini piccoli
  • 300 gr di passata di pomodoro
  • 1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
  • 1 spicchio di aglio senz’anima
  • 1 peperoncino piccante
  • 1 gambo di prezzemolo
  • vino rosso q.b.
  • olio evo
  • sale q.b.
  • basilico fresco q.b.
  • 2 fette di pane casereccio, se raffermo è meglio.

Pulite i moscardini e privateli soprattutto del cosiddetto “becco”, meglio se il pescivendolo lo fa per voi.

Lavateli molto bene quindi fate imbiondire l’aglio in due cucchiai di olio insieme al peperoncino ed al gambo di prezzemolo.

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Quindi scottatevi i moscardini interi per una trentina di secondi e sfumateli con uno splash di vino rosso, fate evaporare e togliete gli aromi.

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Quindi copriteli con la passata di pomodoro aggiungendo anche il concentrato e poca acqua se necessario. Salate e coprite col coperchio facendo andare a fiamma media.

Mescolate di tanto in tanto: in una ventina di minuti dovrebbero essere cotti. Profumate con basilico fresco e servite con le fette di pane tostate in forno o sulla piastra.