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Mi sono resa conto di non avervi mai postato una ricetta che vedesse protagonista la carne di coniglio!

Capitano delle sere in cui nè io nè mio marito nè la Nikon abbiamo voglia di appostarci davanti ai fornelli pronti ad immortalare schizzi d’olio, splash di panna, composti burrosi o acqua che bolle!

Anche se, per la verità, di solito, è più una questione di mancanza di tempo che di voglia. Almeno per me e Fabio…per la Nikon non so ;-P e quindi pur avendo cucinato il coniglio non ve l’ho mai proposto prima … orrooooreee!

Limitiamo i danni ed ecco il coniglio allora, per due persone:

  • 2 cosce di coniglio
  • 8 fette di pancetta arrotolata
  • 2 rametti di rosmarino fresco
  • 1 spicchio di aglio
  • sale e pepe q.b.
  • 1 cucchiaio di olio extra vergine

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Pulite bene le cosce di coniglio dalla pellicina esterna e da eventuali residui di grasso, lavatele e tamponatele per bene con carta assorbente.

Quindi scaldate una padella antiaderente con l’olio ed un rametto di rosmarino e rosolatevi le cosce, per tre quatto minuti per lato.

Intanto accendete il forno, ventilato a 180°.

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Quando saranno bene colorite, toglietele dalla padella e lasciatele riposare un paio di minuti sul tagliere. Quindi bardatele con la pancetta, 4 fette per ciascuna coscia.

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Ponetele in una teglia da forno antiaderente col rosmarino rimasto ma senza aggiungere grassi…ci penserà la pancetta a tenere morbida e succosa la carne.

Cuocete per un 15\20 minuti, fino a che la pancetta sia dorata e croccante e la carne cotta (pungetela con uno stecco e valutatene la consistenza per accertarvene)

Accompagnate a questa saporita coscetta di coniglio delle altrettanto saporite patate saltate in padella … magari quelle che ho postato mercoledi 🙂

 

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Le patate di mammà!!! Eh si ragazzi…come le fa mamma mia non le fa nessuno! E da furbetta, non potendo replicare, ho apportato delle varianti ;-P

Avete presente il concetto di comfort food? Cioè quel cibo o quella pietanza che ti riporta all’infanzia ed evoca un’atmosfera rilassata. Che sia una tazza di latte bollente profumata di miele, un piatto di succulenta pasta, una costata fumante, una mousse di cioccolato peccaminosa…ad ognuno il suo. Il corpo talvolta ci chiede proprio un pasto così! Ecco, in quei momenti, io mi faccio le patate di mammà! Bastano due patate in padella con burro ed aglio e io sono felice ;-P

Morbidissime all’interno, croccanti e dorate all’esterno, un pò “azzeccate” sul fondo, profumate di rosmarino e aglio…se poi aggiungete una cipolla rossa o dei carciofi sono la fine del mondo!!!!!

Bisogna farci la mano, come si suol dire…perciò esercitatevi tanto! Vi serviranno:

  • tante, ma tante, ma tante patate a pasta gialla, sode sane e compatte
  • olio extra vergine di oliva
  • burro
  • rosmarino
  • 1 spicchio di aglio
  • sale e pepe

Sbucciate le patate e tagliatele in quarti e poi a pezzetti. NON lavatele dopo averle affettate!

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In un padellone antiaderente scaldate l’olio ed il burro (4 patate medie, 2 cucchiai di olio ed una noce di burro) con l’aglio privato del germe interno ed il rosmarino.

Quando il burro inizierà a sfrigolare, togliete l’aglio e tuffate le patate in quel caldo abbraccio burroso.

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Fatele andare a fuoco bello sostenuto fino a che inizieranno a dare accenni di doratura, quindi salate e pepate e coprite col coperchio per 5\7 minuti.

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Rimestate di tanto in tanto, quando vi sembreranno a buon punto, togliete il coperchio e portate a cottura mescolando per evitare che si scuriscano troppo.

Perfette nelle sere d’inverno, per un pranzo da soli soletti e abbandonati, con carni e pollame, davanti alla tv.

Mi direte! Evviva la mamma!!!

Buondì, buon lunedi e buona settimana 🙂

Inauguro oggi una nuova “categoria” di posts, una sorta di mini rubrica interna al blog, con l’intento di darvi qualche piccolo consiglio, qualche dritta, ricordarvi delle regole basilari di cucina, qualche piccolo consiglio…insomma: un mini vademecum flash tutto per voi.

L’idea mi è nata perchè mi capita spessissimo, il 99% delle volte, che i clienti mi chiedano consiglio su piccole cose ed altrettanto spesso viene spontaneo a me darli, anche per ciò che vedo nei frigoriferi o nelle dispense…e vi assicuro che in veste di Chef a domicilio ne vedo tante!

I granchi che si rischia di prendere in cucina sono infiniti: igiene, conservazione dei cibi, ordine… e poi attenzione al portafogli, riciclo e riuso, ottimizzazione…ogni argomento presenta un’insidia.

Facciamo così: io vi do degli spunti, voi se avete domande potete:

  • commentare il post interessato ed io vi risponderò
  • inviarmi una e-mail all’indirizzo info@consapienza.it ed io vi risponderò
  • contattarmi tramite i social network (collegatevi dalla pagina contatti del mio sito, ricordatemi che seguite il mio blog e sparate pure!) ed io vi risponderò ;-P

Dai! Si parte…dal mare, dal granchio appunto!

bewarecreab

Fonte sxc.hu – Keira

Quanti ne ho visti da piccola al mare – Soverato, Mar Jonio per precisione – minuscoli ed affaccendati, camminar sbilenchi.

Parliamo di polpa di granchio? ok. Bianca, tenerissima, abbastanza costosa, il modo più comune di acquistarne è al supermercato in scatole simili a quelle del tonno sott’olio…

Voi mi direte: si certo, ma ci sono anche i bastoncini arancioni e bianchi congelati o in barattolo … e le chele, di granchio. NO! AVETE PRESO UN GRANCHIO! Quello è surimi! E NON è la stessa cosa! Di granchio non c’è neppure l’ombra!

E’ un prodotto creato a livello industriale, sottoposto a varie fasi di congelamento e lavorazione, ed “insaporito” con aromi ARTIFICIALI!

Il mio consiglio?! Evitate! Comperate del pesce “vero” … che abbia la forma di pesce, il sapore di pesce, le benefiche proprietà del pesce 😉 (Dove per pesce intendo pesci, crostacei e molluschi tutti)

Appuntamento a lunedi prossimo con la seconda pillola 🙂