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Quante volte vi è capitato di vedere abbinati pesce e salumi?

Io credo che, in alcuni casi, come in questo, sia un ottimo binomio. Si tratta di involtini, delle sorte di bastocini, di salmone fresco ammantati di  prosciutto crudo e profumati con semi di finocchio.

Procediamo:

  • 300 gr di salmone fresco
  •  150 gr di prosciutto crudo dolce e magro in fette sottili
  •  olio evo
  •  semi di finocchio
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Acquistate dell’ottimo salmone fresco, possibilmente proprio il pezzo finale, la parte della “coda”, dividetelo in due parti e togliete la lisca  centrale e la pelle (magari, se siete fortunate, lo farà il pescivendolo per voi).

Togliete tutte le lische con l’aiuto delle pinzette, lavatelo bene ed asciugatelo.
Dividetelo in bastoncini di 1\2 cm di lato, o in cubetti se preferite. Ma i bastoncini vi aiuteranno ad ottenere una cottura omogenea.

Dividete le fette di prosciutto in due o tre parti a seconda della grandezza dei bastoncini di salmone, ovviamente private del grasso in eccesso…ma se ne rimane un pochino non è un dramma, anche perchè useremo pochissimo olio.
Avvolgete i bastoncini nel prosciutto e tenete da parte.

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Riscaldate un cucchiaio di olio in padella antiaderente con una manciatina di semi di finocchio, fate infondere l’olio del loro profumo, quindi rosolate velocemente i bastocini: 1 minuto dal primo lato, 30\40 secondi per l’altro lato…voilà!

Cospargete con semi di finocchio, accompagnate ad una puree di patate e ad un’insalatona fresca, magari di insalatine “amare” come scarola, indivia, cicoria.

La mortazza!!!! Non è solo un peccato bolognese, no no! Ricordo racconti di napoletanissimi spuntini luculliani fatti da mamma e zia, protagonisti i fragranti panini “marsigliesi”, mortadella a volontà e provolone semipiccante …vi è venuta fame eh??!!

Embè, oggi onoriamo quelle pause pranzo d’altri tempi – non si andava al Mc, nè al ristorante – preparando questo finger food, antipastino, secondo piatto sfizioso…

Perciò procuratevi:

  •  300 gr di macinato di maiale
  •  150 gr di mortadella con pistacchio
  •  80\100 gr di mollica di pane raffermo
  •  1 uovo
  •  1 scalogno piccolo
  •  sale e pepe q.b.
  •  pangrattato q.b.
  •  olio evo q.b. oppure olio di semi di arachide

 

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Tritate la mortadella al coltello, comperatela comunque a fette, non in pezzo intero…è più buona e i pezzi più piccoli si amalgameranno meglio alla carne.
Ammollate il pane in acqua e strizzatelo bene bene e tritate finemente lo scalogno.

 

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Impastate insieme carne, mortadella, scalogno, l’uovo, insaporite con sale e pepe e formate delle polpettine.

 

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Passatele nel pangrattato pressando bene – se volete, potete aggiungere dei pistacchi al naturale tritati al pangrattato – e rosolatele in padella con olio evo, quindi finitele in forno a 180° per 5\10 minuti.

Altrimenti potete friggerle ad immersione in olio di arachide.
Servitele calde ma non roventi.

Molto spesso le ricette nascono da sole: vado al supermercato – di solito in orari impensabili, preferibilmente ad ora di pranzo o nel primo pomeriggio – e mi lascio ispirare da ciò che vedo…al banco del pesce – che “visito” spesso – vedo calamari già puliti a rondelle, sgombri freschissimi, tonno pinna gialla, salmone in tranci, orate e delle belle gallinelle…uhhhmmmmm … mi giro e a far bella mostra di sé la “nostra” pasta, quella della nostra Reggia…ok! Ci sto! Qua ci vuole un bel primo piatto succulento…ecco come mi è venuta in mente questa sperimentazione!
Per le solite 2 persone mediamente affamate:
  • 160 gr di gnocchetti sardi
  • 200gr calamari già puliti
  • 300gr di filetti di gallinella
  • 1 spicchio di aglio in camicia
  • fumetto di pesce q.b.
  • sale rosa e pepe bianco q.b.
  • maggiorana o timo q.b.
  • 6 cucchiai di olio evo
  • 1 manciata di pinoli tostati
  • 1 pizzico di curry
  • 1 pizzico di peperoncino
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Innanzitutto sfilettate la gallinella – nel mio caso erano 2 piccole – quindi tenendo il filetto con la pelle rivolta verso il tagliere, infilate la lama tra la carne e la pelle e togliete la pelle, quindi dividete in due il filetto seguendo la linea delle lische e toglietele.
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Tagliete i filetti a cubetti e tenete da parte. Tagliate a tocchettini gli anelli di calamari.
Mettete a cuocere la pasta ed intanto rosolate a fuoco bassissimo lo spicchio d’aglio in camicia schiacciato in quattro cucchiai d’olio extra vergine.

Aggiungete i calamari e fateli cuocere per un minuto a fuoco vivace, aggiungete un mestolino di fumetto di pesce e fate cuocere per un minuto

quindi aggiungete i cubetti di gallinella, timo o maggiorana a piacere, pepe bianco e sale rosa, un pizzico di peperoncino ed un pizzico di curry.

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Mescolate finché il ragout si ritiri, scolate la pasta al dente tenendo dell’acqua di cottura ed aggiungetela al ragout facendola saltare più volte in modo da creare un intingolo. Servite gli gnocchetti sardi con qualche pinolo tostato e maggiorana o timo per profumare ulteriormente.

La Guida più attesa nel mondo culinario è stata pubblicata ed anche quest’anno si contano le Stelle!
C’è chi dalle Stelle finisce nelle stalle, chi vede confermata la propria bravura, chi da Promessa raggiunge la prima agognata stella!!
Ed infatti, mentre resta salda la Stella della nostra Chef Rosanna Marziale de “Le Colonne” – casertana doc, mitica ambasciatrice dei prodotti di Terra di Lavoro, Chef fantasiosa e fedele alla tradizione al tempo stesso – una Stella nuova di zecca viene conquistata dal Krésios, Chef Giuseppe Iannotti.
Accade a Telese – città termale in provincia di Benevento.
Ed è così che questa Terra, la Campania – Terra di Stelle e passione, non solo di fuochi! – si piazza in terza posizione a livello nazionale con 33 ristoranti stellati e consolida le basi per quelle 3 Stelle che il nostro Sud non ha ancora visto … ma arriveranno, ne sono certa!
I numeri in Campania:
  • 5 i ristoranti in Campania con 2 Stelle,
  • 28 quelli con 1 Stella che da oggi si butteranno a capofitto nel lavoro per continuare a tenere alto il nome della Campania,
  • con Napoli in testa prima provincia per numero di ristoranti con 2 Stelle, terza a livello nazionale!
Le curiosità:
  • Molti giovani talenti riconosciuti – al di sotto dei 35 anni! – 29 e 30 anni i più giovani…e vai!
  • Arriva anche la prima Stella della Basilicata
  • e le prime 3 Stelle Abbruzzesi: il tristellato più “a sud” d’Italia è lo Chef Niko Romito
Congratulazioni di cuore a tutti e 3 Stelle siano! Presto …

Vi piace il tonno sottolio? A me si, molto! Meglio se è quello in filetti, conservato nei vasetti di vetro……semplice così, in un fragrante panino, con una fresca insalatona o in polpettine!! Morbide e succulente…sono ottime anche come antipasto, aperitivo finger food o per un secondo piatto sfizioso in famiglia.
Procuratevi:
– 3 scatolette di tonno da 80 gr di buona qualità(quello a filetti mangiatelo a tocchi!)
– 150 gr di ricotta di mucca
– origano q.b.
– 1 mazzetto di prezzemolo
– 2 acciughe sottolio
– pangrattato q.b.
– pepe, sale q.b.

In un mixer potente mettete il tonno, ben sgocciolato (volendo potete utilizzare il tonno al naturale) , le acciughe, il prezzemolo e l’origano, una macinata di pepe e frullate bene riducendo in crema.

Mescolate la “pasta” così ottenuta alla ricotta, un pizzico di sale, e poco pangrattato all’occorrenza – se il composto dovesse risultare troppo molle.
Formate delle polpettine, anche schiacciate, avvoltolatele nel pangrattato e friggete in abbondante olio caldo o rosolatele in forno dopo averle irrorate con un filo di olio.
Buone buonissime 🙂 ancor di più se servite con un’insalata “amara” – indivia, scarola etc… – e cetriolo fresco

La crema di tonno ottenuta dal passaggio nel mixer potete usarla per dei fantastici tramezzini: pane bianco, crema di tonno e acciughe, insalata, cetriolo, cipolla rossa se vi va e…buon spuntino!

La scorsa estate, in compagnia i mio marito Fabio – commercialista blogger, appassionato di cucina ed ottima forchetta – abbiamo fatto una capatina nel meraviglioso Salento…vi ho postato, se ricordate, il pasticciotto leccese e la puccia salentina … girando girando tra i vicoli di Lecce ci siamo “imbattuti” in una libreria che è un paradiso: libri a tema gastronomico, di tutti i tipi, dalle Grandi Firme della cucina al cake design, ai romanzi a tema “cibo” etc e…prodotti tipici: vini, pasta, olio, conserve tutto Made in Salento!! Come esimerci dall’acquistare qualcosa da portar via…un bottino!!!

Tra questi acquisti abbiamo portato con noi della pasta, secca, impastata con il mitico vino Primitivo!!!
Ed oggi vi propongo il piatto che ho cucinato … ce lo siamo dedicato in una cenetta con il caro Fausto Napolitano, mio responsabile alla comunicazione.
Ingredienti:
– pasta al Primitivo di Manduria … tanta!
– 1 burrata freschissima
– 1\2 cespo di radicchio rosso
– 1\2 cipolla rossa
– 1 bicchiere di Primitivo di Manduria
– olio e.v.o. pugliese, sale e pepe nero macinato fresco
Mettete l’acqua al fuoco.
Tritate il radicchio e lavatelo molto bene. Tritate la cipolla e stufatela in padella con olio e poca acqua.
Mettete a cuocere il radicchio, quando si sarà ben condito col soffrttino di cipolla sfumate col vino, salate e pepate. Mettete la pasta a lessare intanto che il radicchio cuoce.
Quando sarà al dente, versatela nel padellone col radicchio tenendo da parte poca acqua di cottura, risottatela. 
Servite con dei morbidi, succulenti sfilacci di burrata freschissima posti sopra a sciogliere…da non perdere.
Io proverò a rifare la ricetta facendo l’impasto della pasta fresca con il vino al posto dell’acqua…magari con un Aglianico, delle mie zone e caciotta di bufala 😉 fatemi sapere…