Un secondo sontuoso, ci vuole proprio a Capodanno, che ne dite?
Fino ad ora non vi ho proposto arrosti o polli\tacchini ripieni … tradizionali, sanno di casa e di festa! Ed allora diamoci sotto ai fornelli: é una ricetta semplice ma che prevede tre preparazioni ed un pò di temp, quindi perfetta per i giorni di festa, ma fattibilissima anche in settimana…se iniziate la preparazione alle 19.00 per le 21 massimo siete in tavola 😉
Per 4 persone, procuratevi:
– 500 gr di arista di maiale freschissima in un pezzo unico
– 500 ml di latte intero fresco
– 500 gr di patate novelle
– 350 gr di cipollotti freschi
– due cucchiai scarsi di burro
– quattro cucchiai d’olio evo
– sale e pepe q.b.
– rosmarino fresco
– farina bianca q.b. (2\3 cucchiai abbondanti)
– 1 cucchiaio di aceto balsamico di Modena
– 1 pizzico di zucchero
– 1 baguette
Fatevi dare dal vostro macellaio un bel pezzo intero d’arista, già legato. Oppure legatelo voi in modo che tenga la forma – trovate lo spago da cucina nei reparti dedicati ad alluminio, pellicola, carta forno etc (non imitate Bridget Jones! … gli spaghi colorati non vanno bene ;-P) –
Infarinate bene il pezzo d’arista su tutti i lati. Scaldate un cucchiaio di burro e due di olio in un padellone con un pò di rosmarino fresco. Rosolate bene l’arista su tutti i lati, sigillando bene la carne. NON pungetela!! Usate delle spatole o mestoli di legno o silicone … mai forchetti o forchettoni, altrimenti perde i succhi e diventa dura e stopposa.
Riscaldate il latte in un pentolino e portatelo a filo di bollore, senza mai farlo bollire. Tenetelo bene in caldo, vi servirà durante tutta la cottura.
 
Sfumate la carne che rosola con un paio di mestoli di latte caldo, quindi trasferitela in una pirofila a misura e mettete in forno caldo a 190\200°.
Ogni tanto rigirate l’arrosto e irroratelo col latte caldo.
Sarà cotto in 40 minuti o poco più: per esserne certi, usate un termometro da cucina … a 72° al cuore avrete un arrosto perfetto.
Intanto preparate i contorni: pulite, spazzolate e lavate benissimo, magari con bicarbonato o amuchina, le patate. Se volete, potete tagliare a metà o in quarti quelle troppo grandi.
Riscaldate un altro padellone con il burro e l’olio rimanenti con altro rosmarino fresco e rosolate le patate fino a che diventino dorate e croccantissime. Salate e pepate a metà cottura, dopo che la crosticina si sia già formata.
Preparate i cipollotti all’ultimo minuto, dopo averli puliti e privati della pellicola esterna. Quindi rosolateli velocemente con un gocciolino d’olio, sale, un pizzichino di zucchero e sfumate con l’aceto.
Sfornate l’arrosto e rimettetelo nella padella usata in precedenza per terminare la rosolatura. 
Tagliate la baguette in fettine sottili e  mettetele in forno, sotto al grill a tostare…al massimo due minuti, tenetele d’occhio!
Quindi togliete la carne dal padellone e fatela riposare un pò sul tagliere. 
Intanto fate restringere il sugo in padella, quindi passatelo al frullatore ad immersione ottenendo una crema profumata.
Affettate la carne, disponetela sul piatto da portata e cospargete con uno o due cucchiai di salsa, contornate con patate, cipollotti e coi crostini ricoperti di salsa.
Enjoy!!!

Un primo piatto di pesce, morbido ed avvolgente, semplice da fare, veloce … insomma: buono, chic e non impegna ;-P
Preparate degli gnocchetti di patate con
– 500 gr di patate lessate, pelate e schiacciate
– 150 gr di farina circa – saranno le patate a decidere il quantitativo giusto –
– sale
– 1 uovo piccolino
Impastate bene benino, formate dei rotolini e tagliateli a tocchetti.
Per la ricetta di oggi, per 4 persone:
– 400 gr di gnocchetti
– 250 gr di salmone fresco
– un goccio di crema di latte
– olio evo q.b.
– sale e pepe q.b.
– 2 cucchiai di semi di sesamo
– un cucchiaio di erba cipollina disidratata

Mettete l’acqua, abbondante e salata, sul fuoco.
In un padellino antiaderente tostate il sesamo: scaldate il padellino, versatevi il sesamo e tenetelo d’occhio, saltando i semi di continuo – o rimescolandoli – quindi toglieteli dal padellino e teneteli da parte.
Pulite il pesce e riducetelo in piccoli cubetti.
Appena l’acqua spicca il bollore, scaldate un padellone con un goccio infinitesimale d’olio evo e scottatevi il salmone, rosolandolo, salate e pepate.

Intanto lessate gli gnocchi che, come sempre, saranno pronti quando saliranno a galla.
Aggungete un goccio di crema di latte al salmone e metà erba cipollina. Scolate gli gnocchi direttamente sul salmone e mantecate bene.
Impiattate aggiungendo il sesamo croccante e l’erba cipollina. Un buon vino bianco fresco e frizzante e … Enjoy!!

Ora diamo spazio ad un altro antipasto, protagonista un mollusco tanto illustre ed illustrato ;-P
La Capasanta – chiamate anche Sant Jacques – è il simbolo, appunto, del pellegrinaggio a Santiago de Compostela, della Contrada del Nicchio (Siena) e di quella di San Bortolo (Monselice-Padova), della divina Venere nel celebre dipinto di Botticelli, della compagnia petrolifera Shell e fa parte anche del blasone di Papa Benedetto XVI … quanto onore!!!
Ma noi la repariamo perchè è buonissima e scenografica 😉
Molti, francesi in testa, affogano la Saint Jacques nella besciamelle per gratinarla. Con poca salsa ok, affogarle mai: ammazziamo il sapore del mollusco.
Io le faccio così:
– 1 Capasanta a testa
– Pangrattato q.b.
– olio extra vergine q.b.
– sale e pepe q.b.
– prezzemolo q.b.

Pulite bene la capasanta dai filamenti esterni, staccate la “noce” – la parte bianca – dal “corallo” – la parte color corallo, appunto – e sciaquateli abbontamente sotto l’acqua corrente: la sabbia non è un contorno gradito!

Scaldate un padellino con un goccio d’olio evo e scottate velocemente la capasanta – pochi secondi per lato – fino a rosolarla un pò.
Mescolate assieme un cucchiaio di pangrattato, olio evo, sale, pepe e prezzemolo, formate un composto sabbioso – ironia della sorte!! – e amalgamato.

Pulite benissimo e asciugate la valva, adagiatevi la noce scottata e ricorpitela col composto di pangrattato. Un goccio d’olio in superficie e gratinate in forno già caldo, sotto al grill, per pochi minuti. Scaldate il corllo per pochi secondi nella stessa padellina e decorate la superficie.
Attenzione al servizio: le valve scivolano via dai piatti che è un piacere!! Per agevolarvi, appoggiate ogni valva su una foglia di lattuga saldata al piatto con maionese o burro.
Enjoy!!!

Ciao a tutti!! Avete fatto buon Natale? Spero proprio di si 🙂 io l’ho passato in famiglia, nuova e vecchia, con gli amici e poi è stato il primo Natale della mia prima nipotuzza 😛
Dopo il primo cenone, ancora con le pance piene, stiamo già pensando a cosa cucinare per il cenone di San Silvestro … vero?
Ecco allora qualche proposta anche da parte mia. 
 
Cominciamo da un antipasto\aperitivo che prepariamo con:
– 1 dose di Pasta choux
– 2 scatole di tonno di buona qualità da 120 gr
– olio extra vergine d’oliva
– pepe q.b.
– 1 cucchiaio di succo di limone
– 2 cucchiai di semi di sesamo
– 1 acciuga sott’olio se vi piace
Preparate la pasta choux come da ricetta ed infornate dei bignè non troppo grossi, così che facciano da fnger food, bocconcini facili da gestire dopo averli spolverati di semi di sesamo.
Sfornateli dorati e fateli raffreddare su una gratella da pasticceria.
Preparate la mousse, intanto, ponendo nel mixer il tonno ben sgocciolato con l’acciuga, pepe, il succo di limone e un cucchiaio scarso di olio extra vergine.
Frullate molto bene e a lungo, aiutando il mixer col cucchiaio se le lame non prendono bene il composto. Rendete il tutto omogeno e trasferitelo in un sac a poche, anche senza bocchetta.
Tagliate i bignè a metà e farciteli con la mousse. Servite con bollicine Italiane! Enjoy 🙂

Una pasta morbidissima, da cui ricavare bignè, eclairs, “ciambelle” per il Paris Brest (che faremo a breve ;-P) 
E’ veloce da fare, semplice quanto basta e finalmente vi libererà dalle buste di bignè già pronti.
Potete usarla per preparazioni dolci – profiteroles in testa – o salate.
Intanto prepariamola con:
– 200 ml di acqua
– 100 gr di burro non salato
– 130 gr di farina 00
– 4 uova
– sale q.b.
– 1 cucchiaino di zucchero in caso di preparazioni dolci.
Mettete l’acqua sul fuoco, in un pentolino capace, col burro ed il sale.
Appena arriva a bollore, buttatevi tutta la farina, in un sol colpo e mescolate energicamente.
 
Fate in modo che non si creino grumi e fate cuocere per qualche minuto: sentirete “friggere” la pasta che si staccherà per bene dalle pareti lasciando una patina biancastra sul fondo: è pronta!
A questo punto spegnete il fuoco e fate raffreddare la pasta in una ciotola.
Appena fredda, aggiungete le uova uno alla volta. Mescolate bene in modo che ogni uovo venga assorbito per bene prima di aggiungere il successivo.
Aiutandovi con un sac a poche, formate dei mucchietti sulla placca da forno imburrat o meglio con carta forno o ancora con silpat – un foglio di silicone –
Infornate a 220° per 15 minuti, quindi teneteli ancora per 10 minuti a 190° e lasciate raffreddare nel forno aperto. Ah! Forno statico!
Farcite e decorate a piacere 🙂 Enjoy!

 

…una promessa è una promessa!
Nel precedente post dove parlavo de La cassata alla siciliana vi avevo promesso una foto della versione originale: questa è la mia versione originale, coi miei mandarini canditi, le mie Scorzette d’arancia candite e la glassa reale.
Con il clima di questo periodo è difficile fare auguri che non risultino retorici … io auguro a tutti noi di trovare in ogni momento la forza, la grinta e la perseveranza per non perdersi mai d’animo, sperare sempre, riuscire anche a reinventarsi, se necessario, ed essere sereni.
Tanti tantissimi auguri, Amici cari e Buon Natale … da tutti noi!

Restiamo in zona: Paesi del Nord Europa, Germania, ma anche Paesi Anglosassoni ed Italia del Nord Nord…a cosa vi fanno pensare? 
A me vengono in mente i mercatini di Natale con dolci speziati, figure di legno intagliato, il rosso ed il verde … e poi vino caldo speziato … tanta neve … grandi ghirlande di abete e alberi addobbati … candele alle finestre … un camino acceso ed  un vassoio colmo di panpepato!!
E la foggia più tipica di questo “pane” è l’omino  che richiama la storia scritta da James E. Gunn, una filastrocca molto nota secondo cui l’Omino scappa dal forno non appena cotto gabbando la nonnina che l’aveva preparato e fuggi fuggi scampa a tantissimi “morsi” per foi finire pappato dalla volpe astuta e golosona. Negli ultimi anni poi, è stato ingaggiato nel cast di Shrek col nome di Zenzy (Gingy).
Ma il GingerBreadMan – Omino di pan di zenzero – è una delle tante forme che possiamo dare al nostro impasto … bastoncini, stelle, pupazzi di neve, alberi di Natale … fantasia, glassa e tanto amore.
Io adoro la ricetta del Maestro Luca Montersino e ve la consiglio e ripropongo.
– 720 gr di farina
– 360 gr di zucchero di canna (a me piace sia con quello integrale di canna, sia col Mascobado)
– 110 gr di zucchero semolato
– 360 gr di burro
– 90 gr di uova
– 25 gr di latte intero
– 10 gr di lievito
– 2 gr di sale
– 25 gr di zenzero
– 10 gr di cannella
Con questa dose otterrete un centinaio di omini piccini picciò 🙂
Ammorbidite un pò il burro e pesate bene tutti gli ingredienti.
Mescolate molto bene ed amalgamate il tutto. Impastate velocemente per ottenere un panetto omogeneo e liscio e ponetelo in frigo per almeno 20 minuti.
Stendelo col mattarello a circa 3-4 mm di spessore, usando poca farina, e ritagliate le formine scelte.
Disponete le formine su carta da forno ed infornate a 180° in forno statico per circa 20 minuti: controllate quando stanno per arrivare a doratura, saranno pronti.
Fateli raffreddare ed intanto preparate una Glassa Reale ben soda e inseritela in una tasca da pasticceria con bocchetta da scrittura piccola piccola.
 
Quando saranno del tutto freddi, donate loro gli occhi, il sorriso ed ibottoni: i GingerBreadMen sono molto legati ai loro bottoni!!
Se ne lasciate un piatto colmo la notte di Natale, anche il caro Vecchietto con la fluente barba bianca ne sarà lieto 🙂 Oh oh oh
Enjoy!

Fatto l’antipasto, finito il primo, spazzolato il secondo … dooolciiiiiiiiiii!!
E visto che per queste feste vi ho proposto tutte ricette “alternative”, non mi addentrerò nella tradizione neppure per i dolci. Del resto, se volete una Cassata alla Siciliana o un pò di Frutta Martorana, vi basta collegarvi ai link relativi. Roccocò, mustaccioli, struffoli … ogni famiglia ha la propria ricetta.
Andiamo all’estero? Facciamo la Torta di Linz!
Una crostata, in fondo, ma bella ricca: con nocciole, marmellata di ribes o comunque frutti di bosco, mandorle … buona!
Che sia per la colazione di Natale o da offrire per un tè con gli amici: è perfetta!
Veloce, particolare, originale e buona.
Gli ingredienti e la ricetta li ho recuperati direttamente dal sito di Linz, la cittadina dell’alta Austria dove è nata questa torta, addirittura 350 anni fa 🙂 più tradizione di così!! ;-P
Ingredienti:
– 150 gr di burro
– 150 gr di zucchero a velo
– 250 gr di farina
– 100 gr di nocciole tostate
– 1 uovo
– Spezie: vaniglia, scorza di limone, polvere di chiodi di garofano e cannella
– 300 gr di marmellata di ribes – o frutti di bosco –
– poco uovo per dorare

– una manciata di scaglie di mandorle

Lavorate bene zucchero a velo e burro, aggiungete la farina, le spezie, le nocciole tritate finemente e l’uovo. Formate un panetto omogeneo e liscio e ponetelo in frigo per una mezz’ora…è pur sempre una frolla!

Stendete 3\4 della pasta e foderate lo stampo già imburrato ed infarinato.
Farcite la torta con la marmellata ben spalmata sul fondo. Se volete, c’è chi dispone delle ostie sul fondo come isolante. Oppure briciole di pan di spagna. Io metto direttamente la marmellata come da ricetta “originale”

Con il quarto di pasta rimanente, formate delle striscioline che porrete a griglia sulla marmellata. Per aiutarvi, arrotolatele a chiocciolina e srotolatele sulla torta 😉
Passate la torta con poco uovo sbattuto e decorate il bordo e gli “incroci” con le mandorle a filetti.
Infornate a 190° fino a doratura.

Le Feste richiamano alla mente secondi importanti, tacchini ripieni, arrosti e agnello.
Io mi sono ispirata al Beef Wellington, filetto di manzo in crosta tipico inglese. Pare che il nome derivi dal duca di Wellington o, come spesso accade, dalla necessità di dare un nome inglese al filet de boeuf en croùte francese.
La preparazione originale prevede l’uso di filetto di manzo da cuocere intero ricoperto di patè – di solito patè di fegato d’oca – o di purea di funghi e prosciutto e poi avvolto in pasta sfoglia.
Io ve lo propongo in medaglioni singoli, di maiale, e con funghi interi … più veloce, più economico, altrettanto buono e d’effetto! Se volete, sostituite gli ingredienti, et voilà 🙂

Ingredienti per 4 persone:
– 4 medaglioni di prosciutto di maiale
– 500 gr di funghi – champignon crema o porcini
– 2 rotoli di pasta sfoglia
– olio evo, sale, pepe q.b.

Pulite i funghi e tagliateli in fettine. Rosolateli in padella con olio, sale e pepe e portateli quasi a cottura.
Scottate per bene su entrambi i lati i medaglioni, nella padella caldissima con un goccio d’olio – anche nella stessa dove avete cotto i funghi –
Stendete la pastasfoglia e ricavatene quattro rettangoli.

Fate raffreddare sia la carne sia i funghi, quindi ponete la carne al centro dei rettangoli e disponetevi sopra i funghi. Richiudete la sfoglia a formare dei fagotti e sigillate benissimo i bordi e le chiusure.
Dai ritagli di pasta recuperate delle forme carine – le stelle si prestano benissimo – e attaccatele sui fagotti con uovo sbattuto che userete anche per lucidare, in modo che il risultato finale sia una crosticina dorata e croccante.
Infornate in forno già caldo, ventilato a 180° fino a doratura.
Enjoy e … Buon Natale!!!

E’ bello, in questo periodo di festa, tenere tanti dolcetti pronti da offrire agli amici.
Cioccolatini, torroncini, frutta secca ricoperta di cioccolato e tartufata, caramelle … ma anche qualcosa preparato con le nostre mani! Dolce in tutti i sensi!
E per me Natale ha l’odore di cannella, spezie, miele ma, soprattutto, di arance!
I canditi non piacciono a tutti, è vero, ma sono così buoni, eleganti, aromatici … facciamone un pò. Facciamo delle scorzette di arancia candite e zuccherate.
Il procedimento che vi propongo pretende un mezzo pomeriggio di attenzione. Ci vuole un pò, ma ne vale la pena 🙂
Ingredienti:
– 5 arance con la scorza rugosa e spessa possibilmente non trattate.
– 700 ml di acqua
– 350 gr di zucchero
– poco bicarbonato di sodio
– zucchero semolato q.b.
Con uno stecchino punzecchiate la scorza in più punti, quindi togliete le calotte a ciascuna arancia e tagliate solo la scorza in 4 praticando un taglio a croce che non intacchi la polpa da cui ricaverete del succo fresco per la colazione ;-P o per delle gelees.
Mettete i quarti di scorza in una pentola capace e copriteli con acqua fredda. Quindi portate a bollore. Dal bollore contate 2 minuti, poi scolate le scorze e rimettetele al fuoco con acqua fredda. Ripetete la bollitura ed il cambio di acqua per 3 volte.
Dopo la terza bollitura, scolate le scorze e mettete nella pentola i 750 ml di acqua e lo zucchero.
Fate sciogliere bene lo zucchero a fuoco dolce, quindi mettete le scorze nello sciroppo e fate cuocere fino a che lo sciroppo si riduca completamnete: attenzione! Non perdete di vista la pentola dal momento in cui lo sciroppo sia quasi del tutto ridotto in quanto brucia in un attimo!
Fate raffreddare un pochino, quindi mettete  colare le scorze su una gratella.
Tagliate le scorze a filetti e rotolateli nello zucchero semolato.
Se volete proprio esagerare, intingete i filetti d’arancia candita in cioccolato extra fondente fuso … sluurppp!!
Enjoy 🙂