

Un primo piatto di pesce, morbido ed avvolgente, semplice da fare, veloce … insomma: buono, chic e non impegna ;-P
Preparate degli gnocchetti di patate con
– 500 gr di patate lessate, pelate e schiacciate
– 150 gr di farina circa – saranno le patate a decidere il quantitativo giusto –
– sale
– 1 uovo piccolino
Impastate bene benino, formate dei rotolini e tagliateli a tocchetti.
Per la ricetta di oggi, per 4 persone:
– 400 gr di gnocchetti
– 250 gr di salmone fresco
– un goccio di crema di latte
– olio evo q.b.
– sale e pepe q.b.
– 2 cucchiai di semi di sesamo
– un cucchiaio di erba cipollina disidratata
Mettete l’acqua, abbondante e salata, sul fuoco.
In un padellino antiaderente tostate il sesamo: scaldate il padellino, versatevi il sesamo e tenetelo d’occhio, saltando i semi di continuo – o rimescolandoli – quindi toglieteli dal padellino e teneteli da parte.
Pulite il pesce e riducetelo in piccoli cubetti.
Appena l’acqua spicca il bollore, scaldate un padellone con un goccio infinitesimale d’olio evo e scottatevi il salmone, rosolandolo, salate e pepate.
Intanto lessate gli gnocchi che, come sempre, saranno pronti quando saliranno a galla.
Aggungete un goccio di crema di latte al salmone e metà erba cipollina. Scolate gli gnocchi direttamente sul salmone e mantecate bene.
Impiattate aggiungendo il sesamo croccante e l’erba cipollina. Un buon vino bianco fresco e frizzante e … Enjoy!!
Ora diamo spazio ad un altro antipasto, protagonista un mollusco tanto illustre ed illustrato ;-P
La Capasanta – chiamate anche Sant Jacques – è il simbolo, appunto, del pellegrinaggio a Santiago de Compostela, della Contrada del Nicchio (Siena) e di quella di San Bortolo (Monselice-Padova), della divina Venere nel celebre dipinto di Botticelli, della compagnia petrolifera Shell e fa parte anche del blasone di Papa Benedetto XVI … quanto onore!!!
Ma noi la repariamo perchè è buonissima e scenografica 😉
Molti, francesi in testa, affogano la Saint Jacques nella besciamelle per gratinarla. Con poca salsa ok, affogarle mai: ammazziamo il sapore del mollusco.
Io le faccio così:
– 1 Capasanta a testa
– Pangrattato q.b.
– olio extra vergine q.b.
– sale e pepe q.b.
– prezzemolo q.b.
Pulite bene la capasanta dai filamenti esterni, staccate la “noce” – la parte bianca – dal “corallo” – la parte color corallo, appunto – e sciaquateli abbontamente sotto l’acqua corrente: la sabbia non è un contorno gradito!
Scaldate un padellino con un goccio d’olio evo e scottate velocemente la capasanta – pochi secondi per lato – fino a rosolarla un pò.
Mescolate assieme un cucchiaio di pangrattato, olio evo, sale, pepe e prezzemolo, formate un composto sabbioso – ironia della sorte!! – e amalgamato.
Pulite benissimo e asciugate la valva, adagiatevi la noce scottata e ricorpitela col composto di pangrattato. Un goccio d’olio in superficie e gratinate in forno già caldo, sotto al grill, per pochi minuti. Scaldate il corllo per pochi secondi nella stessa padellina e decorate la superficie.
Attenzione al servizio: le valve scivolano via dai piatti che è un piacere!! Per agevolarvi, appoggiate ogni valva su una foglia di lattuga saldata al piatto con maionese o burro.
Enjoy!!!
…una promessa è una promessa!
Nel precedente post dove parlavo de La cassata alla siciliana vi avevo promesso una foto della versione originale: questa è la mia versione originale, coi miei mandarini canditi, le mie Scorzette d’arancia candite e la glassa reale.
Con il clima di questo periodo è difficile fare auguri che non risultino retorici … io auguro a tutti noi di trovare in ogni momento la forza, la grinta e la perseveranza per non perdersi mai d’animo, sperare sempre, riuscire anche a reinventarsi, se necessario, ed essere sereni.
Tanti tantissimi auguri, Amici cari e Buon Natale … da tutti noi!
Fatto l’antipasto, finito il primo, spazzolato il secondo … dooolciiiiiiiiiii!!
E visto che per queste feste vi ho proposto tutte ricette “alternative”, non mi addentrerò nella tradizione neppure per i dolci. Del resto, se volete una Cassata alla Siciliana o un pò di Frutta Martorana, vi basta collegarvi ai link relativi. Roccocò, mustaccioli, struffoli … ogni famiglia ha la propria ricetta.
Andiamo all’estero? Facciamo la Torta di Linz!
Una crostata, in fondo, ma bella ricca: con nocciole, marmellata di ribes o comunque frutti di bosco, mandorle … buona!
Che sia per la colazione di Natale o da offrire per un tè con gli amici: è perfetta!
Veloce, particolare, originale e buona.
Gli ingredienti e la ricetta li ho recuperati direttamente dal sito di Linz, la cittadina dell’alta Austria dove è nata questa torta, addirittura 350 anni fa 🙂 più tradizione di così!! ;-P
Ingredienti:
– 150 gr di burro
– 150 gr di zucchero a velo
– 250 gr di farina
– 100 gr di nocciole tostate
– 1 uovo
– Spezie: vaniglia, scorza di limone, polvere di chiodi di garofano e cannella
– 300 gr di marmellata di ribes – o frutti di bosco –
– poco uovo per dorare
– una manciata di scaglie di mandorle
Lavorate bene zucchero a velo e burro, aggiungete la farina, le spezie, le nocciole tritate finemente e l’uovo. Formate un panetto omogeneo e liscio e ponetelo in frigo per una mezz’ora…è pur sempre una frolla!
Stendete 3\4 della pasta e foderate lo stampo già imburrato ed infarinato.
Farcite la torta con la marmellata ben spalmata sul fondo. Se volete, c’è chi dispone delle ostie sul fondo come isolante. Oppure briciole di pan di spagna. Io metto direttamente la marmellata come da ricetta “originale”
Con il quarto di pasta rimanente, formate delle striscioline che porrete a griglia sulla marmellata. Per aiutarvi, arrotolatele a chiocciolina e srotolatele sulla torta 😉
Passate la torta con poco uovo sbattuto e decorate il bordo e gli “incroci” con le mandorle a filetti.
Infornate a 190° fino a doratura.
Le Feste richiamano alla mente secondi importanti, tacchini ripieni, arrosti e agnello.
Io mi sono ispirata al Beef Wellington, filetto di manzo in crosta tipico inglese. Pare che il nome derivi dal duca di Wellington o, come spesso accade, dalla necessità di dare un nome inglese al filet de boeuf en croùte francese.
La preparazione originale prevede l’uso di filetto di manzo da cuocere intero ricoperto di patè – di solito patè di fegato d’oca – o di purea di funghi e prosciutto e poi avvolto in pasta sfoglia.
Io ve lo propongo in medaglioni singoli, di maiale, e con funghi interi … più veloce, più economico, altrettanto buono e d’effetto! Se volete, sostituite gli ingredienti, et voilà 🙂
Ingredienti per 4 persone:
– 4 medaglioni di prosciutto di maiale
– 500 gr di funghi – champignon crema o porcini
– 2 rotoli di pasta sfoglia
– olio evo, sale, pepe q.b.
Pulite i funghi e tagliateli in fettine. Rosolateli in padella con olio, sale e pepe e portateli quasi a cottura.
Scottate per bene su entrambi i lati i medaglioni, nella padella caldissima con un goccio d’olio – anche nella stessa dove avete cotto i funghi –
Stendete la pastasfoglia e ricavatene quattro rettangoli.
Fate raffreddare sia la carne sia i funghi, quindi ponete la carne al centro dei rettangoli e disponetevi sopra i funghi. Richiudete la sfoglia a formare dei fagotti e sigillate benissimo i bordi e le chiusure.
Dai ritagli di pasta recuperate delle forme carine – le stelle si prestano benissimo – e attaccatele sui fagotti con uovo sbattuto che userete anche per lucidare, in modo che il risultato finale sia una crosticina dorata e croccante.
Infornate in forno già caldo, ventilato a 180° fino a doratura.
Enjoy e … Buon Natale!!!